Sondaggi elettorali SWG, scendono i tre partiti maggiori, su FdI e FI
Sondaggi elettorali SWG, in calo Lega, PD e Movimento 5 Stelle, crescono Fratelli d’Italia, Forza Italia e alcuni dei partiti più piccoli
È un panorama politico sempre più “equilibrato” quello che restituisce l’ultimo dei sondaggi elettorali di SWG, con i partiti maggiori in calo e quelli più piccoli che si avvicinano.
Così la Lega appare sempre più lontano dai picchi dell’estate scorsa, con il suo 26,3%, in ulteriore calo rispetto al 26,6% di una settimana fa.
Appaiono in decremento però anche i principali rivali, come il PD, al 19,6%, e il Movimento 5 Stelle, al 15,3%. Entrambi perdono quattro decimali. Nel complesso l’arretramento della maggioranza è del 0,6%, considerando che Sinistra/MdP, ora al 3,7%, perde solo lo 0,1%, ma Italia Viva recupera lo 0,3%, portandosi al 3,2%.
Nel centrodestra invece Fratelli d’Italia e Forza Italia riescono a compensare i cali di Lega e Cambiamo!, quest’ultima giù del 0,2% all’1,1%. Il partito di Giorgia Meloni guadagna mezzo punto e sale al 14,5%, mentre quello di Berlusconi agguanta uno 0,4% in più e va al 6,3%, una percentuale ragguardevole considerando che SWG non è mai stato generoso con esso.
Tra gli altri partiti Azione è quasi stabile cedendo uno 0,1% e andando al 3,1%, mentre +Europa sale dal 2% al 2,2% e i Verdi scendono all’1,7%
Come era facile immaginare dopo la fine della parte più acuta dell’emergenza il governo ha cominciato a perdere consenso, assieme ai partiti che lo sostengono. Sono il 43% quanti ritengono efficace l’operato del governo Conte, in calo dell’1% rispetto alla scorsa settimana, e l’11% rispetto al picco di maggio.
Si tratta ancora di un apprezzamento doppio rispetto a quello dello scorso inverno, ma ancora per quanto?
Sondaggi elettorali SWG, per il 41% le decisioni del governo rivelano uno stile conflittuale
Secondo il 41% degli italiani nel governo c’è conflitto e le sue decisioni sono il frutto di queste. Al contrario di quello che molti lamentano solo per il 18% vi è un decisionismo da parte del solo premier, ma sono molto pochi, il 14%, anche coloro che ritengono che lo stile sia collegiale.
Pochissimi poi quelli che lo definiscono istituzionale o aperto, solo il 6% in entrambi i casi.
In ogni caso vi è una maggioranza relativa che ritiene che anche se poi a governare è il conflitto all’inizio le proposte partano da Conte e dalla sua cerchia. La pensa così il 37%, che diventa il 43% tra i democratici, il 45% tra i leghisti e il 58% tra i pentastellati. Da notare è che tale fatto per taluni, come gli elettori del M5S è positivo, mentre per altri affatto.
Solo il 9% pensa che vi sia il PD ad avanzare la maggioranza delle proposte, e solo l’8% che sia il Movimento 5 Stelle.
C’è anche un 11%, fatto soprattutto da elettori di centrodestra, che ritiene che c’entrino più soggetti esterni al Parlamento.
Nel complesso il 44% ritiene lo stile del governo molto, il 6%, o abbastanza, il 38%, adeguato. Gran parte non concorda, e anche tra gli elettori di PD e M5S vi è rispettivamente un 21% e un 15% di elettori che non stimano lo stile particolarmente adeguato. Accanto a questi vi è il giudizio positivo del 16% dei leghisti e il 12% degli elettori di Fratelli d’Italia.
I sondaggi elettorali di SWG sono stati svolti con metodo CATI-CAMI-CAWI su un campione di 800 soggetti (1200 nel caso delle intenzioni di voto) tra l’8 e il 10 luglio.
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