La pandemia del coronavirus ha stravolto molti settori economici, non risparmiando neanche il gioco d’azzardo.
In Italia la regolamentazione del gioco legale è affidata all’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) che ha il potere di emettere licenze per tutti i bookmaker che vogliano operare nel territorio italiano. È stata proprio ADM ad allertare il comparto comunicando a fine Marzo i risultati di proiezioni statistiche da cui si è evinto che sarebbero stati necessari dai 6 ai 9 mesi per riprendere i livelli del volume di gioco del 2019.
La conferma di queste stime non è tardata ad arrivare con i dati del Tesoro che nel periodo da gennaio a maggio 2020 vedono un ammontare di incassi per lotterie nazionali ed altre attività di gioco pari a 1919 mln di euro, quantità di poco più grande rispetto ai primi 4 mesi.
Entrate dal lotto in crollo rispetto al 2019
Le entrate derivanti dal lotto sempre dello stesso periodo sono diminuite del 41,79% rispetto al 2019. Quelle degli apparecchi di gioco si attestano su un -46,4% mentre i proventi di altre attività di gioco sono a -28,8%.
In questa ondata calante, c’è stata solo la nicchia dei Casinò Online che ha temporaneamente respirato: molti giocatori di sale terrestri hanno spostato il loro interesse sul gioco a distanza. A beneficiarne sono stati principalmente i siti che offrono Poker online e i più famosi casinò, insieme a tutto l’indotto composto da siti di informazione al gioco d’azzardo online.
Una situazione che in generale rimane allarmante: molti professionisti del settore sono a serio rischio di non poter continuare la loro attività, mettendo a rischio molti posti di lavoro. Le associazioni di settore hanno tentato di far sentire la voce degli esercenti presso il governo, che ha però promulgato un’ulteriore tassa sulle scommesse e lasciando aprire le sale per ultime dopo la quarantena.
Sono 300 mila, è stato calcolato, i lavoratori del settore del gioco legale, circa 110 mila i punti vendita, che contribuiscono per l’1% al PIL, generando circa 10 miliardi di gettito per lo Stato.
Introiti che assieme ad altri rischiano di mancare dalle casse pubbliche anche più del previsto in questo anno di crisi.
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