Bonus bici 2020: dopo una lunga attesa, sembra che il lancio dell’incentivo sia ormai prossimo. In settimana, l’esecutivo dovrebbe riuscire a sciogliere gli ultimi nodi rimasti.
Bonus bici: i nodi che restano da sciogliere
Bonus bici 2020: per tutti gli acquisti di biciclette e monopattini elettrici, effettuati a partire dal 4 maggio, è possibile usufruire di uno sconto del 60% della spesa effettuata fino a un massimo di 500 euro. Nel dettaglio, dal 4 maggio fino al lancio della piattaforma per l’invio della domanda, sarà chi effettua l’acquisto ad essere rimborsato del 60%; dal momento del lancio della piattaforma, invece, chi effettua l’acquisto pagherà il 40% del costo del bene e lo sconto del 60% spetterà al commerciante. L’incentivo è stato uno dei più apprezzati tra le misure varate nel contesto dell’emergenza coronavirus, tuttavia, il suo lancio continua a essere posticipato per via di alcune criticità.
Fattura o autodichiarazione?
Bonus bici 2020 – Una di queste, per esempio, riguarda la documentazione necessaria per giustificare la spesa sostenuta e quindi usufruire del bonus stesso. Il Ministero dell’Ambiente appare più “rigido” di quello dei Trasporti sulla questione: alla fine, dovrebbe passare la linea del primo, per cui si dovrà presentare un documento tracciabile e dettagliato (una fattura, sostanzialmente, e non un’autodichiarazione). D’altra parte, non dovrebbero esserci problemi per chi ha effettuato la spesa prima della definizione dei requisiti: dovrebbe bastare anche un semplice scontrino, insomma.
Quando arriva la piattaforma dedicata?
Bonus bici 2020 – Altro nodo da sciogliere quello relativo alla piattaforma web e all’app da utilizzare, appunto, per richiedere il bonus a seguito della presentazione della documentazione necessaria: a quanto pare, l’attuale mancanza di un portale dedicato e dell’applicazione collegata ha destato una certa diffidenza tra i commercianti che in molti casi pare stiano negando gli sconti ai propri clienti per timore di non venire più rimborsati. Un timore non del tutto ingiustificato secondo alcuni esperti per cui le risorse stanziate dal governo non sarebbero abbastanza per “coprire” gli acquisti che gli italiani stanno facendo in massa.
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