Proroga tasse 2020: nessuna posticipazione delle scadenze fiscali del 20 luglio. Il Ministero dell’Economia precisa che costerebbero troppo alle casse dello Stato; si fa avanti l’ipotesi di riprogrammare i versamenti di settembre.
Proroga tasse 2020: niente da fare, arriva la chiusura del Mef
Proroga tasse 2020 – Alla fine, pare ormai destinata a saltare la posticipazione delle scadenze fiscali che scatteranno come da programma lunedì 20 luglio 2020. Si parla, innanzitutto, dei versamenti di saldo 2019 e acconto 2020 relativi a imposte sui redditi in autoliquidazione che già erano stati fatti slittare dal 30 giugno al 20 luglio per circa 4,5 milioni di Partite Iva. La porta ad un ulteriore slittamento è stata chiusa definitivamente dal Ministero dell’Economia.
Le stime di Viale XX settembre erano impietose: una proroga al 30 settembre avrebbe fatto perdere quasi 8 miliardi e mezzo alle casse dello Stato. Un flusso a cui l’erario non sembra potre rinunciare considerando che visto il calo delle entrate tributarie e contributive dei primi 5 mesi dell’anno in corso, a causa delle misure di contenimento dell’epidemia di nuovo coronavirus, hanno fatto perdere oltre 22 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2019.
Riprogrammare le prossime scadenze
Proroga tasse 2020 – Messa una pietra tombale sullo slittamento delle scadenze fiscali previste per il 20 luglio contestualmente alla conversione in legge del Decreto Rilancio, il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha cercato di tranquillizzare i contribuenti. Adesso, si può ragionare comunque su una riprogrammazione delle scadenze fiscali di settembre: insomma, l’ipotesi sul tavolo è quella di dare più tempo per pagamento delle rate Iva, ritenute e contributi sospesi per i messi di marzo, aprile e maggio per cui il versamento dovrebbe essere effettuato entro il 16 settembre (anche per una delle prime quattro rate, con l’ultima da versare a dicembre).
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