Pensioni ultime notizie: secondo molti esperti uno degli aspetti maggiormente critici del confronto tra Italia e Olanda in seno alle istituzioni europee è Quota 100, la modalità di pensionamento anticipata che consente di uscire dal mondo del lavoro a 62 anni di età e con 38 anni di contributi.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 motivo di scontro tra Italia e Olanda
Pensioni ultime notizie – Uno degli argomenti più utilizzati dal premier olandese Mark Rutte e dal suo ministro delle Finanze Wopke Hoekstra per “screditare” l’Italia in sede di trattativa su questioni riguardanti l’utilizzo di risorse europee è sin dalla sua introduzione Quota 100, la modalità di pensionamento anticipato varata ai tempi del governo giallo-verde che permette di andare in pensione a 62 anni di età e con un minimo di 38 anni di contributi versati. Quota 100 per gli esponenti di spicco dei cosiddetti paese “frugali” è una clamorosa marcia indietro rispetto ai piani di contenimento della spesa pubblica accettati dall’Italia negli scorsi anni.
Nei paesi “frugali” si va in pensione molto più tardi
Inoltre, negli stessi “frugali”, le modalità di pensionamento anticipato sono molto più “sobrie” da qui la profonda critica all’Italia. Per esempio, bisogna considerare che l’età legale di pensionamento in Italia è di 67 anni, dunque, il nostro sistema previdenziale consente di andare in pensione ben 5 anni prima rispetto a tale limite, in Olanda si può uscire dal mondo del lavoro al massimo 2 anni prima del raggiungimento dell’età legale, in Austria 3 anni prima, in Danimarca 1,3 anni prima al massimo, invece, in Svezia si finisce per andare effettivamente in pensione dopo il raggiungimento dell’età legale.
Altro motivo di critica sul tema previdenziale da parte degli olandesi è poi il tasso di sostituzione al netto delle imposte con cui si misura il rapporto tra pensione netta e reddito da lavoro netto: è mediamente pari al 91,8% per un lavoratore italiano e all’80,2% per un lavoratore olandese medio. Ciò porta l’Italia a spendere per le pensioni più del 16% del Pil quando l’Olanda – dove ci si affida molto di più ai fondi privati – spende appena il 5,4% del suo prodotto interno lordo per finanziare la previdenza.
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