Vertice europeo, von der Leyen al Parlamento: sul bilancio “pillola amara”
Vertice europeo, von der Leyen al Parlamento: sul bilancio “pillola amara”. La risoluzione del parlamento Ue e il voto dell’italia
Ad intervenire oggi alla plenaria del Parlamento europeo che dovrà recepire quanto stabilito nel corso del vertice del Consiglio europeo è la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ha commentato in merito all’intesa raggiunta tra i “Ventisette“: “questa volta ci assumiamo una responsabilità per il futuro dell’Europa“.
“Tutte queste responsabilità sono sulle nostre spalle comuni e questo onere ce lo assumiamo tutti e con orgoglio, viva l’Europa”, ha detto Ursula Von der Leyen che ha espresso premura per la tenuta dell’Unione europea
Il giudizio della presidente della Commisione Ue sull’accordo conseguito al termine del vertice è nel complesso positivo. L’intesa, seconda von der Leyen è il risultato di uno sforzo comune “per evitare i riflessi e gli errori del passato, una risposta europea per il rilancio. Sappiamo che l’Europa non è uscita dall’impasse, ma siamo arrivati ad un grande spartiacque e l’abbiamo superato rimanendo uniti. Guardate dove siamo arrivati con lo spirito combattivo dell’Europa”.
La plenaria del Parlamento europeo ha votato oggi una risoluzione di maggioranza su quanto deciso dal Consiglio europeo su Recovery fund e Quadro finanziario pluriennale (Dfp), ovvero il bilancio comunitario 2021-2027.
Pd, M5S e Forza Italia hanno votato favore, difendendo l’esito del vertice, mentre FdI e Lega si è astenuta. Decisione questa, che ha fatto sbottare l’eurodeputata pentastellata Laura Ferrara: “Per loro (Lega e FdI, Ndr) vengono prima i sovranisti dell’Italia”, ha attaccato l’eurodeputata M5s Laura Ferrara.
Benché la maggioranza fa quadrato sulle decisioni assunte dal vertice, le insoddisfazioni serpeggiano non solo tra i banchi del centrodestra. Del resto è la stessa Von der Leyen a parlare degli accordi sul Bilancio europeo come “una pillola amara da mandare giù“:“so che il parlamento è d’accordo con me su questo. – ha sottolineato – Ma dovremmo fare un passo indietro e ricordare il punto di partenza siamo riusciti a colmare la lacuna della Brexit”.
Il nodo spinoso è la gestione dei fondi, su cui il Parlamento dovrà avere un ruolo ben più importante di quanto avuto finora. La Presidente ha assicurato: “intensificheremo la lotta alle frodi”, per cui ci sarà “un database con i destinatari finali dei fondi”.. Il Consiglio Europeo, ha ricordato von der Leyen, “ha preso un chiaro impegno per il rispetto dello Stato di diritto e per proteggere gli interessi finanziari dell’Unione. Non solo lo accolgo con favore, ma la Commissione agirà di conseguenza. La protezione del bilancio e la tutela dello Stato di diritto vanno mano nella mano: dobbiamo intensificare la lotta contro le frodi, con i giusti controlli”. E per farlo, sarà messo in campo un progetto specifico: “Creeremo un database, per sapere effettivamente chi sono i beneficiari finali” del Recovery fund.
A intervenire in aula è anche il presidente Charles Michel, fautore nei giorni scorsi di un compromesso tra frugali e Paesi del sud, finalizzato al conseguimento di un accordo nel vertice: “ho sentito gli eccessi e le frasi diciamolo un po’ miserabili dei partiti estremisti – ha detto -. Voi scegliete il ripiegamento su voi stessi, l’odio, la separazione e il rifiuto. Noi scegliamo la tolleranza, l’apertura e l’unità. È un giorno triste per voi, ed un giorno felice per l’Europa e per gli europei“.
Vertice europeo: la risoluzione del Parlamento
La risoluzione del Parlamento europeo specifica che l’Eurocamera non intende rinunciare al suo diritto di veto sul Quadro finanziario pluriennale, essendo autorità di bilancio. Specifica che – si legge nel testo della risoluzione – “accogliendo con favore l’accettazione da parte dei capi di Stato o di governo del Recovery fund, deplora la riduzione della parte delle sovvenzioni”. Inoltre, si aggiunge, con una steccata all’ostruzionismo dei “frugali” che hanno ottenuto un esito della trattativa a loro favore per quanto riguarda il bilancio europeo, che “spesso l’adesione esclusiva agli interessi e alle posizioni nazionali mette a repentaglio il raggiungimento di soluzioni comuni nell’interesse generale e avverte che i tagli al Quadro finanziario pluriennale vanno contro gli obiettivi dell’Ue”.
Obiettivo della discordia è l’accordo raggiunto al vertice sui rebates, i famigerati “sconti” sui contributi al Bilancio comunitario ottenuti dai “Frugali”, su cui il Parlamento propone una discussione.
Il Parlamento, inoltre, vorrebbe un bilancio europeo a lungo termine “più ambizioso”, senza tagli a Erasmus, ricerca, green, difesa, migrazione e asilo e che coinvolga in modo preponderante il Parlamento europeo. Si propone infine di connettere i fondi Ue al rispetto dello Stato di diritto, questione questa su cui, al termine del vertice, il blocco di Visegrad ha incassato una vittoria.
Il voto dell’italia al Parlamento Ue
M5S e Lega si ritrovano a votare assieme un emendamento al testo della risoluzione sul vertice del Consiglio europeo sull’Mff 2021-2027 e sul Next Generation Ue: si tratta dell’emendamento sul Mes, di cui si “respinge l’utilizzo”. L’emendamento, però, è stato bocciato, con 560 voti contrari, tra i quali quelli degli eurodeputati del Pd, Azione, Italia Viva e Forza Italia. Maggioranza spaccata, dunque, ancora una volta sul Mes. Ma anche il centro-destra con FI che vota assieme al Pd e ai renziani.
Sul voto finale, il centro-destra si divide con Berlusconi che rivendica il proprio voto a favore, parlando di “occasione storica”. “Ci siamo battuti fin dal principio per questo risultato e ora l’Italia avrà a disposizione 208 miliardi: si tratta di un compromesso, ma è un compromesso positivo, che toglie tra l’altro argomenti ai nemici dell’Europa. Per utilizzare questi aiuti l’Italia dovrà predisporre – rapidamente- un piano di riforme che deve essere orientato allo sviluppo e non alla spesa assistenziale. È una occasione che il Paese non può permettersi di sprecare” – sono state le parole di Berlusconi, il quale ha chiesto all’esecutivo di essere coinvolto nelle discussioni: “Chiediamo al governo che l’opposizione, pur nella distinzione dei ruoli, sia davvero coinvolta nelle decisioni che disegneranno l’Italia del futuro”. Il Cavaliere, allineandosi con la Presidente della Commissione Ue, ha espresso preoccupazione per i tagli annunciati al bilancio comunitario, perché – afferma – “avrebbero conseguenze negative anche sull’Italia in settori decisivi come quelli dell’agricoltura, della difesa, della salute e diminuirebbero inoltre la portata di programmi importanti come quello per il controllo delle frontiere contro l’immigrazione illegale”.
Quanto al voto contrario della Lega sull’accordo conseguito al vertice del Consiglio, il capodelegazione Marco Campomenosi spiega: “è macroeconomicamente irrilevante: i benefici presunti per l’Italia non sono ancora determinabili, non sappiamo ancora con quali risorse finanzieremo questi interventi e alcune ipotesi ci preoccupano, perché rischiano di penalizzare alcuni settori produttivi importanti”.
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