Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non sono i più anziani i più disincantanti davanti alla tecnologia e al ruolo che le grandi aziende multinazionali di questo campo potrebbero avere nella società.
Se per il 49%, comunque la maggioranza relativa, Amazon, Facebook, Google, Apple, Microsoft ecc cercheranno di sfruttare la crisi attuale per incrementare profitti e potere, questa percentuale diventa del 58% tra gli under 34enni.
Al contrario per il 31% del totale e e il 36% dei 45-64enni daranno un importante supporto agli stati e alle persone
Forse i giovani, essendo nativi digitali vivono la tecnologia come un dato di fatto e meno come una conquista un tempo assente.
In generale per il 56% lo sviluppo di internet o dell’intelligenza artificiale deve essere controllato, anche se può essere positivo. Solo per il 15% i rischi sono elevati, e qui si arriva al 21% tra i più anziani, e solamente per il 2% va evitato.
Sondaggi politici SWG, solo per il 30% i big dell’ICT danneggiano la democrazia
Reduci dal lockdown a causa del coronavirus per gli italiani i big della tecnologia sono determinanti soprattutto per lo smart working. È questo, il lavoro a distanza, l’impatto più importante che hanno e potranno avere in questa fase di pandemia. La pensa così il 47% degli italiani.
Per il 37% saranno utili per la ricerca del vaccino, per il 36% per le comunicazioni d’emergenza.
Solo il 24% pena alle app di tracciamento come Immuni, mentre solo il 15% ai sistemi di consegne a domicilio.
In generale il giudizio, pur con prudenza, è positivo. Quasi tutti l’82%, pensano che queste multinazionali danno una spinta allo sviluppo della tecnologia, che appare in effetti lapalissiano, ma per il 79% rendono anche le imprese più efficienti e per il 64% contribuiscono al benessere dando servizi a basso costo.
Sono più del 61% che pur pensa che abbiano troppo potere.
Mentre il 53% che ritiene che favoriscano democrazia e libertà di espressione sono di più del 30% che viceversa pensano siano di ostacolo.
Questi sondaggi politici SWG sono stati realizzati tra il 15 e il 17 luglio con metodo CATI-CAMI-CAWI su 800 soggetti
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