Rocco e i suoi fardelli
Il portavoce del Presidente del Consiglio si è rovinato anche questo ferragosto, mannaggia.
Nel 2014 Rocco Casalino, concorrente del Grande Fratello, conosce a L’Avana José Carlos Alvarez Aguila. Ne nasce un’amicizia affettusa: Josè lascia la madre a L’Avana e raggiunge Rocco in Italia, dove trova lavoro come cameriere in un locale della catena Temakinho: cibi fusion nippo brasiliani.
Per motivi non chiari i rapporti con i datori di lavoro degenerano fino all’interruzione: Josè decide di lanciarsi nella ristorazione e aprire un sushi bar assieme a Rocco, che crede nel progetto e lo finanzia con “30-40mila euro” mentre due banche forniscono due finanziamenti: uno da 15mila e l’altro da 9mila euro. Essendo Casalino uno che guadagna più del Presidente del Consiglio, coi suoi soldi può fare quel che vuole.
Cioò che incuriosisce è quale fosse il business plan presentato alle banche per ottenere il finanziamento, né quali garanzie siano state fornite.
I due fondano la Riomaki srl., con un capitale sociale 5000 euro. Purtroppo fare impresa in Italia è notoriamente un inferno burocratico e l’avanzamento delle procedure va a rilento, finché a marzo il lockdown fa naufragare il progetto. Josè nel frattempo si è trasferito a vivere a casa con Rocco. È senza lavoro e prende il sussidio di disoccupazione. Si occupa dei mestieri di casa, va a fare la spesa e riceve da Rocco 500 euro al mese, di cui 400 vengono versati alla madre, anch’essa disoccupata, che a Cuba riceve un sussidio di 20 dollari.
Durante il lockdown Josè è da solo a casa, e navigando in Internet vede un annuncio di trading online. Inserisce i propri dati e viene contattato da un broker greco della Fortissio, poi da un altro di Plus500; gli offrono un primo credito gratuito da investire senza perdere niente. Gli investimenti vanno bene, Josè è convinto e versa i primi 1500 euro presenti sulla sua carta ricaricabile. Ne vince subito altri 1500. Colpito dalla facilità dei guadagni ne reinveste 3000, ma questa volta li perde tutti. I broker spiegano che la perdita è dovuta al crollo del prezzo del petrolio.
Spaventato, Josè dice di voler mollare, ma i broker lo convincono a investire un’ultima volta. Josè ci prova e vince abbastanza da rimanere agganciato ai broker. È il principio della ludopatia: vincere il minimo necessario per continuare a perdere. Josè ha finito i soldi, ma nel suo conto corrente ci sono i 25,000 euro che Rocco e le due banche avevano prestato per aprire Riomaki e lui comincia a eroderli, spostandoli dal CC alla prepagata e poi ai broker.
In due mesi Josè perde 18,000 euro.
Lo spostamento delle somme insospettisce l’antitrust che manda una segnalazione. Non appena la notizia diventa pubblica – Rocco Casalino è il portavoce del Presidente del Consiglio – in molti fanno domande. La prima è se Josè abbia sfruttato le conoscenze di Rocco per fare inside trading, ma visti i risultati è improbabile; soprattutto, chi fa inside trading non si affida a siti come Fortissio e Plus500.
La seconda è come abbia potuto un cameriere ottenere non uno ma due finanziamenti a quattro zeri e con quali garanzie, dato che anche la madre è disoccupata e non possiede alcun bene immobile. La terza è come farà a saldare i debiti. Di sicuro c’è che ora Rocco Casalino ha deciso che farà ferie separate da Carlos, e rifiuta di pagargli i debiti. Dall’altro, Josè ha dichiarato di avere acquistato un corso di trading online da 500 euro per imparare a investire in borsa.
Insomma, la storia è solo all’inizio.