Ingenuity: come funziona l’elicottero a energia solare e scopo missione

Pubblicato il 30 Luglio 2020 alle 13:35 Autore: Guglielmo Sano

In queste ore partirà il razzo vettore Atlas V: direzione Marte; a bordo il rover Perseverance e l’elicottero Ingenuity. Qual è l’obiettivo della missione?

Ingenuity: come funziona l’elicottero a energia solare e scopo missione
Ingenuity: come funziona l’elicottero a energia solare e scopo missione

In queste ore partirà, dalla base NASA di Cape Canaveral, il razzo vettore Atlas V: direzione Marte; a bordo il rover Perseverance e l’elicottero Ingenuity. Qual è l’obiettivo della nuova missione sul pianeta rosso dell’Agenzia Spaziale Usa?

Ingenuity: la nuova missione della Nasa

Oggi, giovedì 30 luglio 2020, intorno alle 14, partirà dalla base NASA di Cape Canaveral il razzo vettore Atlas V: a bordo del mezzo diretto verso Marte il rover Perseverance che a sua volta trasporta l’elicottero Ingenuity. Una volta atterrato sul pianeta rosso Perseverance si stabilizzerà all’interno del cratere Jezero: da qui partirà anche l’esplorazione dell’elicottero Ingenuity, un piccolo drone (alto una cinquantina di centimetri e pesante meno di due chili) attrezzato con delle pale sovrapposte – che girano ad una velocità 8 volte superiore a quelle di un normale elicottero – e alimentato a energia solare grazie a degli appositi pannelli.

Obiettivo trovare tracce di vita su Marte

L’obiettivo della missione è quello di scovare tracce potenziali di vita sul terreno marziano, oltre a quello di sperimentare delle strumentazioni in vista di future missioni con astronauti in carne ed ossa su Marte e, addirittura, per esplorazioni – si pensa, al momento, con elicotteri alimentati a energia nucleare – di Titano, la luna più grande di Saturno.

L’atterraggio dei mezzi NASA è previsto il 18 febbraio 2021: una volta posizionatosi nel punto designato, il rover non servirà soltanto da base all’elicottero Ingenuity: anche Perseverance è incaricato di esplorare il pianeta rosso. D’altra parte, quest’ultima non avverrà solo da terra, come accaduto finora, ma anche dall’aria, appunto, grazie ad Ingenuity: l’uno monitorerà e supporterà l’altro, per farla breve. Tuttavia, non è possibile pilotare il drone in tempo reale dal nostro pianeta: gli ingegneri dell’agenzia spaziale americana hanno già programmato tutti e 5 i voli che dovrebbe compiere. Il primo consisterà nello stazionamento a 3 metri d’altezza: durante il più difficile, Ingenuity potrebbe raggiungere una quota di ben 50 metri.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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