Ne parla il Fatto quotidiano, Repubblica, il Corriere, Il Messaggero, Twitter, Facebook: a quanto pare Salvini è ritornato al Papeete. Avrebbero battuto meno la grancassa se a New York avesse ormeggiato il Titanic. Solo Dio – o un bravo psichiatra – può sapere perché sia tanto importante una notizia del genere. O meglio, come mai i giornalisti si siano innamorati di quella storia tanto da parlare del suo ritorno manco fosse Aragorn. La morbosità di alcune testate è ormai diventata comune fin dai tempi delle olgettine, ma il fastidio epidermico che mi causano certi titoli è davvero grave.
È una notizia? Perché? A chi interessa?
Basta fare un salto nel bar sottocasa, ordinare una birra e sedersi ad ascoltare i discorsi del popolo per capire che del Papeete non gli importava niente ieri e non gli frega niente oggi. Chi vota Salvini lo fa perché reputa gli immigrati il grave problema dell’Italia senza i quali navigheremmo nei soldi mangiando il Winner taco e guardando Bim bum bam.
Chi detesta Salvini tenta disperatamente di ignorare qualsiasi cosa lo riguardi, ma è assediato da imbecilli che lo seguono come cani da caccia per poi diffondere urbi et orbi il suo verbo aggiungendoci la propria arguta risposta. A chi dovrebbe interessare del Papeete? A quelli di Forza nuova? A quelli di Potere al popolo?
A cosa mi serve saperlo?
Quando andò in quella sottospecie di meeting del Mensa vennero analizzate fotografie, filmati, addirittura sguardi. Vennero fatte gif, meme, fotomontaggi, si scatenarono dibattiti infiniti se fosse o non fosse il caso, venne addirittura tirata fuori la foto di Aldo Moro in completo in spiaggia. Alcuni VIP del giornalismo ci si recarono in pellegrinaggio manco fosse Gerusalemme o Woodstock, ricordo ancora “è successo qui” detto da due ritardati con sguardo sognante in mezzo alla spiaggia d’inverno.
È come se – ma potrei sbagliare – Salvini incarnasse qualcosa di più di un leader di una fazione politica, ma di uno stile di vita che tormenta e ossessiona i giornalisti. Talmente tanto che inizio a sospettare lo invidino. Del resto non c’è altra spiegazione possibile. Io piuttosto di andare in un luogo come il Papeete mi faccio tagliare l’orecchio sinistro e piuttosto di ascoltare un discorso di Salvini mi faccio tagliare pure il destro.
Perché vai al Papeete d’inverno?
La frase “è successo qui” mi viene da pronunciarla in Grecia se guardo la vasca dove avrebbe fatto il bagno Telemaco. Dalla torre di forte sant’Elmo che da sulla parete dov’era Saladino. A porta Pia. Sul Grappa davanti all’obelisco “il nemico giunse fin qui”. Ma il Papeete? Salvini? Davvero il giornalismo e l’opinionismo si emozionano per ‘sta roba?
Perché se è così allora siamo parte del problema, non della soluzione.