Pensioni ultime notizie: meno uscite anticipate e riduzione dell’età pensionabile in questa prima parte del 2020. Sono i dati più rilevanti elaborati dal consueto monitoraggio Inps sulle pensioni italiane. Tra le preferenze dei soggetti pensionabili, dunque, sono aumentate le pensioni di vecchiaia, presumibilmente anche a fronte di un assegno più pensate, e al contempo una frenata delle pensioni anticipate e in particolare di Quota 100.
Pensioni ultime notizie: più pensioni di vecchiaia, meno anticipate
Nel primo semestre 2020 meno persone hanno scelto di uscire con Quota 100 rispetto al 2019. Trattasi di 97.671 persone in tutto fino a giugno 2020, un niente in confronto ai 204.741 lavoratori usciti con la nuova misura di anticipata nel 2019.
Di contro si è registrato un aumento delle pensioni di vecchiaia, con una maggioranza femminile piuttosto che maschile. Nel primo semestre 2020 sono state 318.370 le donne uscite con la pensione di vecchiaia, ovvero oltre il 50% dei pensionamenti 2019, anno in cui furono in totale 573.944. Gli uomini hanno invece preferito i pensionamenti di anzianità. Resta comunque il fatto che questo dato può essere significativo per un elemento: ovvero che le donne, penalizzate da una carriera più discontinua e da una maggiore precarietà, sono quasi “obbligate” a optare per il pensionamento ordinario di vecchiaia.
Pensioni ultime notizie: calo età pensionabile nel 2020
Analizzando i numeri emersi dal Fondo Lavoratori Dipendenti, si registra che nel primo semestre 2020 le pensioni di vecchiaia liquidate sono state ben 34.823 rispetto alle sole 10.700 del primo semestre 2019. Nel 2020 scende anche l’età media pensionabile, che ammonta a 67 anni per le pensioni di vecchiaia, mentre per le pensioni anticipate si attesta a 61 anni e 4 mesi per gli uomini e 61 anni per le donne. Il calo dell’età pensionabile è dovuto prevalentemente alle crisi aziendali, con le imprese che a causa dell’emergenza che ha colpito il Paese nella prima parte dell’anno hanno dovuto (o dovranno) ricorrere a cassa integrazione e licenziamenti e ciò ha spinto molti lavoratori a uscire prima dal mondo del lavoro.
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