Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, da tempo soffre di una grave infezione al viso; la patologia si sarebbe aggravata negli ultimi tempi, subito dopo la morte del fratello Georg. In che condizioni versa il pontefice emerito?
Papa Benedetto XVI: una “grave infezione” al viso
La stampa tedesca ha riferito in queste ore di come Papa Benedetto XVI stia soffrendo da tempo di una grave infezione al viso. La fonte della notizia sembra essere lo scrittore Peter Seewald che si sta occupando di redigere la nuova biografia del pontefice emerito. Joseph Ratzinger soffrirebbe da tempo di questa patologia – che pare gli causi dei forti dolori; d’altra parte, il disturbo si sarebbe aggravato negli ultimi tempi, subito dopo la morte del fratello Georg, più grande di tre anni (Joseph ne ha 93) ma ordinati sacerdoti nello stesso giorno, il 29 giugno 1951.
Condizioni che non destano preoccupazione
Lo stesso Seewald ha riferito sempre ai giornali teutonici che Papa Benedetto XVI durante il loro ultimo incontro è apparso comunque “ottimista”; a fare chiarezza sulle condizioni di salute del pontefice emerito è intervenuto poi il suo segretario personale monsignor Georg Gänswein: sta superando la fase più acuta di una malattia dolorosa – ha detto – ma, in pratica, non è grave. Ratzinger, ha precisato sempre il suo segretario, rimane lucido e attivo mentalmente, deve soltanto sottoporsi a pesanti terapie antibiotiche per curare l’Erisipela di cui soffre.
Quest’ultima è un’infiammazione della pelle e delle mucose di origine batterica (streptococco) che colpisce in particolare soggetti già debilitati (gli anziani, appunto, o chi ha subito un intervento chirurgico): può insorgere anche a seguito di piccole ferite, come quelle che ci si provoca con la rasatura, e causa rossore acceso, tumefazione, febbre e mal di testa. Solo nei casi più gravi, in cui si estende ai vasi linfatici, l’infezione può arrivare a colpire anche organi interni (determinando, per esempio, l’insorgere di una broncopolmonite). La terapia prevede generalmente la somministrazione di penicillina e eritromicina.
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