Rimborso bolletta Fastweb: tempo massimo e come agire se non arriva
Rimborso bolletta Fastweb: quanto tempo bisogna aspettare per ricevere l’accredito a cui si ha diritto? Come è possibile effettuare un sollecito?
Rimborso bolletta Fastweb: quanto tempo bisogna aspettare per ricevere l’accredito a cui si ha diritto? Come è possibile effettuare un sollecito se quest’ultimo tarda ad arrivare? Qualche dettaglio utile per i clienti dell’operatore.
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Rimborso bolletta Fastweb: scatta in automatico per i disservizi
Rimborso bolletta Fastweb – In caso di guasti, malfunzionamenti o in generale disservizi che durano nel tempo, gli operatori delle telecomunicazioni sono obbligati a corrispondere dei rimborsi automatici ai propri clienti. Fino a non molto tempo fa l’indennizzo poteva essere corrisposto esclusivamente tramite sconto in fattura, invece, adesso è possibile farsi accreditare la somma spettante sul proprio conto corrente.
Quando scatta il rimborso automatico? Alcuni esempi: Fastweb si impegna ad attivare i propri servizi entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’abbonamento, per ogni giorno di ritardo oltre tale termine è tenuta a corrispondere 7,50 euro, stessa cifra per ogni giorno di ritardo nel trasloco della linea (oltre il termine di 50 giorni). Essendo il rimborso automatico non bisogna compilare dei moduli, tuttavia, è di fatto fondamentale contattare il servizio clienti dell’operatore per ottenerlo (al numero 192.193).
Quanto tempo bisogna aspettare?
Rimborso bolletta Fastweb – Detto ciò, per quanto riguarda i tempi di accredito, non esistono delle regole rigide: in generale, si può dire che gli operatori impiegano il massimo 90 giorni previsto per effettuarlo, d’altra parte, l’esperienza quotidiana un po’ di tutti riferisce di come spesso tale lasso di tempo si allunghi, anche notevolmente. Il cliente, purtroppo, non ha altre armi se non quelle del sollecito. Nei casi più gravi il cliente può usufruire del servizio ConciliaWeb per far valere i propri diritti o, magari se si parla di importi non trascurabili, presentare un ricorso direttamente all’AgCom, l’autorità per le telecomunicazioni.
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