Pensioni ultime notizie: le mosse per riformare il sistema previdenziale
Pensioni ultime notizie: ormai non si parla d’altro che della prossima riforma previdenziale, che però non avrà luogo il prossimo anno, ma prenderà forma a partire dal 1° gennaio 2022, che è anche il day after della fine di Quota 100. In un approfondimento su ilprimatonazionale.it si ripercorre la storia previdenziale italiana dalla riforma Dini alla Legge Fornero e si propongono cinque step da compiere per attuare una riforma completa del sistema previdenziale.
Pensioni ultime notizie: natalità e fertilità, Italia agli ultimi posti
Nell’introduzione si afferma che una comprensione del sistema previdenziale italiano deve rifarsi allo scenario demografico del Paese. Il tasso di natalità italiano è infatti pari a 9,2 nascite ogni 1.000 persone e questo ci colloca al 183° posto al mondo (su 195 Stati). Molto basso è anche il tasso di fertilità italiano, 1,38 figli per donna, che ci colloca al 174° posto al mondo. Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, il nostro Paese è al sesto posto, visto che l’età media è 82,7 anni. E visto che l’adv è destinata a salire nei prossimi anni, questo non può che non avere influenze sul sistema pensionistico, anche considerando i due dati succitati.
Riforma pensioni: 5 punti chiave
Sintetizzando la nuova riforma pensionistica dovrebbe attuarsi su cinque criteri principali, cinque aspetti chiave che dovrebbero essere alla base di una discussione approfondita. Innanzitutto il requisito per l’accesso alla pensione di vecchiaia, che dovrebbe essere fissato a massimo 65 anni. Quindi la nuova soglia anagrafica per l’accesso alla pensione anticipata di 40 anni di contributi. Non manca poi il pensiero ai lavoratori che perdono la propria occupazione dopo i 55 anni di età e che per forza di cose fanno fatica a ritrovare un lavoro: per loro dovrebbe esserci una totale salvaguardia con possibilità di accedere al trattamento pensionistico anticipato.
Il quarto punto teorizzato dalla redazione del sito riguarda la completa armonizzazione e semplificazione della normativa pensionistica per mezzo di un testo unico sulla previdenza sociale. In conclusione si teorizza la “tutela del sistema previdenziale obbligatorio e la conferma della sua centralità rispetto a qualsiasi sistema di previdenza complementare o integrativa”.
Un punto di vista differente
Tali punti rappresentano di certo un punto di vista differente sulla riforma del sistema pensionistico, che sembra trovare alternative alle varie idee circolate nelle ultime settimane, ma anche compromessi (come il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia o quello contributivo per la pensione anticipata). Certamente richiama diversi spunti di riflessione che potrebbero essere trattati su un nuovo tavolo di discussione.
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