Garanzia europea e italiana: differenza e cosa cambia, i diritti

Pubblicato il 18 Gennaio 2021 alle 05:45 Autore: Claudio Garau

Garanzia europea e italiana: quali sono i diritti dei consumatori nei confronti di chi vende e come si applicano le garanzie in materia? Le differenze

Garanzia europea e italiana: differenza e cosa cambia, i diritti

Come ben sappiamo, i consumatori hanno diritto a tutele ad hoc, in materia di acquisti di nuovi prodotti. Esistono insomma delle normative che regolano il rapporto tra cliente e venditore o produttore. Qui di seguito, oltre a chiarire quali sono i più significativi diritti dei consumatori, vogliamo in particolare porre attenzione sulla differenza tra garanzia europea e garanzia italiana, ovvero come si distinguono le norme di tutela del nostro Paese rispetto a quelle UE? Vediamolo.

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Garanzia europea e italiana: quali sono i principali diritti dei consumatori?

Il consumatore dovrebbe sempre informarsi su quelli che sono i diritti a lui spettanti, in ipotesi arrivi a casa un oggetto acquistato non conforme alla descrizione che lo ha convinto a comprarlo; analogamente è assai opportuno conoscere le tutele esistenti in caso di prodotto difettoso, mal funzionante o addirittura rotto.

Anzitutto, è necessario ricordare la seguente regola generale: il consumatore, laddove compia un acquisto in un negozio, fuori dai locali commerciali, sul web o ancora con altri strumenti di comunicazione, ha diritto alla cosiddetta “garanzia legale”. Tale garanzia, di durata almeno biennale, si sostanzia in una tutela che il venditore deve dare all’acquirente nell’ipotesi nella quale il prodotto – al momento della consegna – contenga dei difetti di fabbrica, oppure sia malfunzionante o non installato correttamente, o ancora non risponda alle caratteristiche tecniche previste nel manuale di istruzioni.

La garanzia legale può essere rafforzata, se le parti decidono di pattuire la tutela denominata “garanzia convenzionale”: con tale differente ed ulteriore tutela venditore o produttore si rendono responsabili di garantire al consumatore, senza alcuna spesa aggiuntiva, condizioni più vantaggiose di quelle incluse nella cosiddetta garanzia legale.

In particolare, il Codice di Consumo del 2005, varato in Italia per poter pienamente attuare le norme europee in materia di acquisti, prevede tutta una serie di diritti del consumatore. Quest’ultimo, in particolare, è definito come la persona fisica che compie gli acquisti al di fuori dell’esercizio di un’attività commerciale, imprenditoriale, artigianale o professionale a lui riferibile. Ad esso è riconosciuta tutela sul piano dei rapporti commerciali, che debbono essere sempre caratterizzati da limpidezza e chiarezza. Ma non solo. Al consumatore è riconosciuto altresì il diritto a una informazione completa ed a una corretta pubblicità, in modo che possa ponderare al meglio l’eventuale acquisto. Inoltre, il cliente privato ha diritto alla tutela della propria salute e della propria sicurezza con riferimento all’uso dei prodotti acquistati.

Un assai significativo diritto del consumatore è quello legato alla tutela in caso di merce difettosa. In queste circostanze, la legge individua infatti una specifica responsabilità del produttore o, in mancanza di sua identificazione, del fornitore. In virtù di tale responsabilità, i soggetti appena citati sono obbligati a sostituire, riparare o rimborsare il cliente-consumatore.

Le speciali tutele in caso di acquisti online o tramite televendita

In particolare, i consumatori possono oggi contare su una tutela ancora più solida con riguardo ai sempre più diffusi acquisti tramite web e moderne tecnologie. Infatti, le vendite a distanza (in cui sono comprese anche le televendite), ovvero al di fuori dei negozi e locali commerciali, sono regolate da un apparato di tutele e diritti che proteggono il consumatore-acquirente tramite la possibilità di recesso, l’estensione della garanzia sul prodotto fino a 5 anni e la possibilità di restituire la merce non conforme a quanto richiesto.

Questo ventaglio ulteriore di tutele appare ben giustificato dal fatto che chi compra a distanza non può vedere materialmente ciò che intende comprare poco prima dell’acquisto, e quindi non può accertarsi di persona del fatto che l’oggetto corrisponda realmente a quanto desiderato.

Perché garanzia italiana e garanzia europea sono diverse?

Sulla scorta dei diritti dei consumatori sopra ricordati, e tenendo conto che vige sempre e comunque la tutela obbligatoria rappresentata dalla garanzia legale in caso di acquisti da parte del consumatore, vediamo ora le principali differenze tra garanzia italiana ed europea.

Anzitutto, i prodotti con garanzia europea di solito costano un po’ meno di quelli muniti di garanzia italiana. I prodotti con garanzia italiana sono stati realizzati nel nostro Paese, mentre quelli fabbricati con garanzia europea sono stati fatti all’estero. Se si cerca il “made in Italy” allora bisognerà tener conto della garanzia italiana.

Per quanto riguarda le istruzioni del prodotto, la garanzia europea prevede una manuale scritto in più lingue; la garanzia italiana, invece, prevede solitamente la sola lingua italiana. Pertanto chi è straniero, vive in Italia ed acquista un prodotto qui, se intende leggere le istruzioni – per esempio – in francese o spagnolo, dovrà cercare prodotti con garanzia europea.

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Ancora, i prodotti con garanzia italiana sono inviati all’acquirente in tempi brevissimi (anche un solo giorno); in caso di garanzia europea è necessario qualche giorno di attesa prima di ricevere il prodotto.

Infine, le tempistiche di restituzione e/o riparazione dei prodotti europei difettosi o malfunzionanti possono essere più lunghe perché tali prodotti devono essere prima consegnati dal consumatore al venditore e poi da quest’ultimo al produttore. Insomma, la scelta verso la garanzia europea o verso la garanzia italiana ricade tutta sul consumatore che, in via puramente discrezionale, compie le sue valutazioni di opportunità.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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