Oggi è un giorno particolarmente triste non solo per il mondo del giornalismo italiano: è morto Sergio Zavoli, una delle figure più iconiche della cultura italiana del secondo dopo guerra. Aveva 96 anni.
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Sergio Zavoli: l’ultimo ritorno a Rimini
“Il principe del giornalismo” così un altro grande maestro del giornalismo italiano come Indro Montanelli aveva soprannominato Sergio Zavoli che ieri 4 agosto 2020, all’età di 96 anni, si è spento nella sua casa di Roma. Era nato a Ravenna nel 1923 ma le radici poi le metterà a Rimini (di cui diventò cittadino onorario nel 1972). Proprio nella città romagnola ha frequentato il Liceo Classico Giulio Cesare insieme a Federico Fellini di cui diventerà strettissimo amico: per il suo ultimo viaggio aveva chiesto di essere tumulato proprio accanto a lui, una richiesta che sarà accontentata.
“Il principe del giornalismo”
Sergio Zavoli lega la sua carriera alla Rai nel 1947, comincia come giornalista radiofonico. Passa alla tv nel 1968, divenendo uno dei volti e delle voci più note del telegiornale pubblico. Della Rai fu anche Presidente tra il 1980 e il 1986.
Ancora oggi, rimangono attualissime le inchieste e le trasmissioni di argomento storico come Nascita di una dittatura e La notte della Repubblica, nonostante risalgano al 1973 la prima, in cui si approfondiva il contesto del ventennio fascista, e al 1992 la seconda, incentrata sugli Anni di piombo e che consacrò definitivamente la maestria di Zavoli nel genere dell’intervista.
“Rammarico per l’imbarbarimento di alcuni costumi”
Anche se il suo nome non potrà che restare legato prevalentemente alla sua attività giornalistica, Sergio Zavoli è anche stato protagonista diretto della vita politica italiana. Infatti, ha ricoperto dal 2001 al 2018 la carica di senatore, venendo nominato nel 2009 Presidente della Commissione Parlamentare di vigilanza sulla Rai. In queste ore la figlia Valentina ha ricordato come avesse maturato: “un profondo rammarico per l’imbarbarimento di alcuni costumi che aveva notato durante la sua ultima legislatura in Senato: questo lo aveva intristito, perché ha sempre considerato le istituzioni democratiche come baluardo contro l’inciviltà”.
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