Esplosione Beirut: aggiornamento morti e feriti al 6 agosto 2020
Esplosione Beirut: come procedono le operazioni di recupero di morti e feriti dopo la tremenda esplosione avvenuta martedì al porto della capitale libanese
Esplosione Beirut: come procedono le operazioni di recupero dei morti e dei feriti dopo la tremenda esplosione avvenuta martedì al porto della capitale libanese. Attualmente, il bilancio è di almeno 140 morti e di oltre 5mila feriti.
Esplosione Beirut: le speranze di trovare dei sopravvissuti
Esplosione Beirut: l’esplosione avvenuta martedì al porto della capitale libanese ha generato danni ingenti su un’area ampia più di 4 chilometri quadrati. Un evento drammatico che ha causato, stando agli ultimi dati diffusi dal ministro della Salute Hamad Hassan, almeno 140 morti e oltre 5mila feriti. D’altra parte, il bilancio delle vittime è destinato a crescere velocemente, purtroppo, visto lo stato in cui versano molti ricoverati.
Detto ciò, i soccorritori restano fiduciosi: ci sono buone possibilità di trovare dei sopravvissuti sotto le macerie assicura il coordinatore della squadra inviata dalla Francia, arrivata ieri sul luogo. Nel frattempo, sono molti i paesi che piangono insieme alla popolazione locale: è stata trovata senza vita nella sua abitazione una dipendente dell’ambasciata tedesca, per esempio, ha perso la vita anche l’architetto francese Jean-Marc Bonfils, fanno sapere dal Ministero della Cultura transalpino.
Le indagini sul deposito di nitrato di ammonio
Esplosione Beirut: mentre continuano le operazioni di soccorso, proseguono anche le indagini sul deposito di nitrato di ammonio stoccato al porto della capitale a quanto pare sin dal 2013, quando era arrivato in Libano a bordo di una nave mercantile russa. La nave si chiamava Rhosus e, partita dalla Georgia, era diretta in Mozambico per consegnare 3mila tonnellate di nitrato di ammonio a una società che si occupava di esplosivi per edilizia, miniere e industria.
L’imbarcazione si è fermata a Beirut poiché l’armatore non aveva abbastanza risorse per pagare il pedaggio del canale di Suez. Dal porto della capitale libanese la Rhosus non partì mai più e il suo carico, potenzialmente pericoloso, in seguito venne spostato in un magazzino: quindi, probabilmente a causa di una saldatura svolta in sua prossimità, ha causato la tragica esplosione.
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