Coronavirus ultime notizie: vaccino covid Russia, parla Putin
Coronavirus ultime notizie: c’è un nuovo vaccino di cui si parla, quasi come un fulmine a ciel sereno. Ad annunciarlo Vladimir Putin.
Coronavirus ultime notizie: il mondo attende un vaccino per il Covid-19 e la Russia, come un fulmine a ciel sereno, lancia la notizia. Il Paese metà europeo e metà asiatico ha infatti sviluppato il primo vaccino contro il Coronavirus, grazie al lavoro dell’istituto Gamaleya. A dare l’annuncio Vladimir Putin, le cui parole sono state riportate dall’agenzia russa Ria Novosti. “Per quanto ne so questa mattina è stato registrato il primo vaccino contro il coronavirus al mondo. So che è efficace, che crea immunità stabile e che ha superato tutti i controlli dovuti”. Conferme anche dal ministro della Salute Mikhail Murashko, che ha affermato come il vaccino sviluppi un elevato livello di anticorpi e che non sono state segnalate complicazioni sui soggetti ai quali è stato somministrato il vaccino. Tra questi anche una delle figlie di Putin.
Coronavirus ultime notizie: vaccino dalla Russia? Le dichiarazioni di Putin
“La temperatura, dopo la prima dose, le è salita a 38 gradi per un giorno, poi è tornata a 37 gradi”, ha dichiarato Putin. Con l’iniezione della seconda dose, invece, l’innalzamento della temperatura non è stato così brusco. La campagna di vaccinazione dovrebbe partire dal mese di settembre, mentre la distribuzione su scala nazionale dovrà seguire le precise tempistiche del caso ed essere disponibile a partire dal 1° gennaio 2021. La Russia avrebbe anche scelto il nome del vaccino ed è un nome parecchio simbolico: Sputnik. E ci sarebbero già molti pre-ordini da Paesi stranieri, riferiscono fonti russe.
Ma c’è chi non si fida
Una parte del resto del mondo, però, storce il naso, o meglio, non si fida al 100% e chiede maggiori controlli. Lo fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità che richiede rigorose valutazioni di tutti i dati richiesti in merito alla sicurezza e all’efficacia del vaccino prima di ottenere l’approvazione definitiva, mentre la Germania nutre qualche dubbio sull’assenza di rischio e l’effettiva efficacia della cura.
Il docente ordinario di Patologia generale alla Statale di Milano, Sergio Abrignani, intervistato dal Corriere, è tra quelli che non si fida pienamente. “Come in ogni sperimentazione clinica di un vaccino”, le sue parole riportate dal quotidiano milanese, “ci sono due tipi di rischio: la possibilità di avere effetti collaterali al momento della vaccinazione”, e in questo caso lo studio si interrompe, oppure “la possibilità che quando un vaccinato si infettasse, l’infezione possa avere un decorso più severo”, e quindi subire una malattia più aggressiva. Seguiranno naturalmente aggiornamenti per capire qual è il destino di questo vaccino di matrice russa.