Come restare nel regime forfettario anche il prossimo anno? Ci sono alcune condizioni da rispettare, soprattutto per mantenere l’imposta sostitutiva al 5% piuttosto che al 15%. Come ben saprete, le partite Iva che operano nel regime forfettario pagano le imposte in maniera differente rispetto alle partite Iva ordinarie. Questo perché i forfettari non hanno la possibilità di scaricare le spese, le quali sono contenute in una somma a forfait che, in base al codice Ateco, vanno a determinare un indice di redditività. In ogni caso il forfettario, oltre al versamento dei contributi, è tenuto al pagamento di un’imposta sostitutiva, che può essere pari al 5% (in alcuni casi) o al 15% sul reddito imponibile.
Come restare nel regime forfettario: le condizioni e i requisiti da rispettare
Per ottenere l’applicazione dell’imposta sostitutiva al 5% è necessario fare riferimento a quanto stabilito dalla Legge 190/2014 (comma 65) tuttora vigente. I requisiti e le condizioni da rispettare sono perciò le seguenti:
- Il contribuente non deve aver esercitato nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- L’attività che il contribuente sta per esercitare non deve costituire in alcun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta, sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività svolta in precedenza equivale al periodo di pratica obbligatoria;
- L’ammontare dei ricavi e dei compensi non deve superare la soglia dei 65.000 euro.
In quest’ultimo caso, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, nel caso in cui vi sia una prosecuzione dell’attività svolta in precedenza da un altro soggetto, è necessario valutare i ricavi e i compensi, per verificare che non abbiano superato la soglia dei 65 mila euro.
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