La notizia non sta venendo sufficientemente diffusa, ma è roba grossa che merita di essere resa pubblica. I fatti si sono svolti a Castiglion Fiorentino, amabile borgo etrusco composto da 13,000 abitanti e circondato dal nulla più assoluto. Se Dio esiste non ha mai voluto davvero l’esistenza di questo paesino, nato palude e bonificato un numero imprecisato di volte.
Citato persino da Dante come luogo malsano, a parte il programma turistico “the Castiglion Fiorentino experience”, oggi è la meta ideale per chi “dorme con la pistola sotto il cuscino, così nel caso i ladri gli entrino in casa potrà agilmente spararsi piuttosto di conoscere gente nuova”.
È insomma la versione italiana della Contea, dove l’età media rasenta Ramsete II, le donne giovani s’aggrappano alle auto in corsa pur di andarsene e i 93 anni di nonno Sabatino guadagnano la homepage del quotidiano locale.
Eppure, qui accade l’impensabile.
Doveva essere una giornata qualunque. Dopo un’abbondante cacio e pepe nella baita dell’agente Caccarulo Pigliapesci (nome di fantasia, NdA) annaffiata con Chianti, il comandantissimo Azzurro Prefabbricazzi (nome di fantasia, NdA) nota provenire dalla vicina baita un fumo denso e un odore amarognolo. Lesto realizza che non può essere né legno né tabacco né incenso, e i suoi sensi si allertano. In paese anche le capre sanno che quella baita è stata affittata a forestieri giovani – dunque già due indizi di colpevolezza – e con sgomento s’accorge che i suoi uomini, annusando intensamente, sono colti da ilarità.
Non c’è un istante da perdere.
Con fulminea determinazione, il comandantissimo scatta in avanti, fa irruzione nel giardino e coglie i manigoldi sul fatto. Le manette tintinnano, e il prode difensore dell’ordine arresta tutti i giovinastri presenti sequestrando ingenti quantitativi di droga: ben tre altissimi fusti di canapa ad uso allucinogeno, con una dimensione che oscilla tra i 50 e i 70 centimetri e almeno tre infiorescenze.
La notizia corre di bocca in bocca in paese, e quando i malviventi vengono consegnati all’Autorità competente s’è già formato un capannello di bravi cittadini. Non c’è posto per il balla che ti sballa, a Castiglion Fiorentino. Dopo una breve sosta da Gigetto l’oste a causa di una fame improvvisa, i giovani vengono condotti di fronte al magistrato. Il dottore, probabilmente filocomunista formatosi presso l’università di Bologna, non è chiaro perché ordina l’immediata scarcerazione degli arrestati.
La sostanza, comunque, resta a disposizione dell’Autorità giudiziaria.