La crescita dei nuovi casi positivi di coronavirus in Italia preoccupa, è inutile negarlo, anche se i numeri nel nostro Paese sono al momento più contenuti rispetto ad altre nazioni, anche vicine a noi, comunque nel Vecchio Continente. Le Regioni stanno prendendo provvedimenti per cercare di arginare un fenomeno che rischia di andare fuori controlli: molti contagi provengono infatti proprio dall’estero e in particolare dai giovani che si sono recati all’estero (Croazia, Spagna e Malta, per citare qualche esempio) per fare la propria vacanza estiva.
Obbligo tampone Croazia, Spagna, Malta e Grecia: l’ordinanza nazionale
Stando a un’ultima ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, si prevede il tampone obbligatorio per tutti i residenti in Italia che rientrano da Croazia, Spagna, Grecia e Malta (o entro 48 ore dal rientro e in questo caso è previsto un isolamento fiduciari). In alternativa è richiesto un tampone con esito negativo fatto non più di 3 giorni prima dal rientro in Italia. Questa è l’ordinanza a livello nazionale, che le regioni hanno recepito e filtrato a loro modo e per questo motivo occorre fare un po’ d’ordine. Chi rientra da Spagna, Grecia, Malta e Croazia è tenuto a comunicarlo subito al Dipartimento di prevenzione sanitaria dell’Asl territorialmente competente, anche se non sono presenti sintomi di coronavirus (visto il buon numero di casi asintomatici). Queste nuove regole sono valide fino al 7 settembre, salvo ulteriore proroga. Nei prossimi giorni, nei principali luoghi di snodo (aeroporto e stazioni in primis, ma anche porti e territori di confine) sono previsti in via sperimentale dei test rapidi da effettuare a chi è sprovvisto del test (con esito negativo) effettuato prima del rientro.
Ricordiamo che a partire dal 9 luglio è proibito entrare nel nostro Paese per chi proviene da Paesi (toccati nei 14 giorni precedenti l’arrivo in Italia) quali: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Colombia (Paese aggiunto di recente), Kosovo, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Per chi non proviene dai Paesi Ue scatta invece l’obbligo della quarantena, mentre per chi arriva da Bulgaria e Romania è previsto il tampone obbligatorio.
Obbligo tampone Croazia, Spagna, Malta e Grecia: come le Regioni stanno recependo l’ordinanza nazionale
Alcune Regioni si stanno già adeguando alle nuove misure: Lazio, Veneto, Liguria, Sardegna e Piemonte hanno istituito dei drive-in nei quali effettuare i test per chi proviene dai quattro Paesi sopraccitati. L’Emilia Romagna non impone invece l’obbligo dell’isolamento fiduciario in attesa del test come previsto dall’ordinanza nazionale. Lo stesso meccanismo avviene in Lombardia. Al momento, stando ai dati della Fiavet, sarebbero circa 10 mila gli italiani che si trovano nei luoghi succitati e fino a questo momento, per tutti coloro i quali sono rientrati non è stato effettuato alcun test.
Cosa succede nelle Regioni italiane
Intanto in Calabria sono state chiuse tutte le attività che hanno attinenza con il ballo: dai locali alle discoteche, anche presso i lidi balneari, sia nei luoghi all’aperto, quindi, sia in quelli al chiuso. Differente il discorso in Sardegna, dove sarà permesso ballare e fare festa solo in luoghi all’aperto. Dal 14 al 30 agosto, sull’isola di Capri, vige l’obbligo di indossare la mascherina sempre. In tutta la Campania, i residenti di rientro dalle vacanze in Paesi esteri hanno l’obbligo di recarsi presso l’Asl competente al fine di essere sottoposti a tamponi o test sierologici.
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