Riscatto laurea: quando conviene per andare in pensione
Il riscatto laurea serve ai fini pensionistici, per poter andare in pensione prima del previsto. Ma non sempre è utile: ecco i casi in cui conviene.
Come saprete certamente il riscatto laurea può risultare uno strumento molto utile ai fini pensionistici, soprattutto per conseguire lo scopo di uscire dal lavoro anzitempo portando al maturamento dei requisiti gli anni dell’università. Tuttavia, non sempre l’utilizzo degli anni di laurea conviene, e per valutarne l’efficacia o meno è necessario effettuare dei calcoli ben precisi.
Non esiste una risposta oggettiva
La convenienza del riscatto degli anni di laurea dipende da diversi fattori ed è comunque un fattore soggettivo, quindi se convenga o meno, sotto l’aspetto oggettivo, non è possibile fornire una risposta accurata. A ogni modo, in base al numero di anni che mancano al pensionamento e soprattutto al numero di anni di contributi versati, è possibile fare delle valutazioni sulla convenienza o meno dell’utilizzo del periodo universitario a fini contributivi. Anche perché questo strumento ha un costo e alla fine bisogna verificare se l’anticipo pensionistico vale il prezzo del riscatto.
Quota 41 post Quota 100, ma con penalizzazioni
Riscatto laurea: quando conviene ai fini pensionistici
Come scrive Patrizia Del Pidio su orizzontescuola.it, ci sono alcuni casi specifici in cui il riscatto laurea conviene ai fini pensionistici.
L’utilità può verificarsi nel caso in cui gli anni riscattati dal periodo universitario servano all’accesso anticipato alla pensione: se gli anni che si guadagnano sono tanti, allora c’è la convenienza. Nel caso in cui non si raggiungano i 20 anni di contributi per l’accesso alla pensione di vecchiaia, anche in questo caso il riscatto potrebbe convenire. Altro aspetto che potrebbe risultare utile è il raggiungimento dei 18 anni di contributi versati prima del 1° gennaio 1996 per accedere a una eventuale pensione anticipata. Il riscatto degli anni di laurea, invece, non servirà ad aumentare l’importo dell’assegno: se quest’ultima è la finalità principale, allora conviene trovare strade alternative più proficue.
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