Tra le tantissime categorie di lavoratori penalizzate in questi ultimi mesi di divieti e restrizioni per motivi di ordine sanitario, ci sono anche le colf e le badanti. Si tratta infatti di lavoratori domestici, ovvero molto spesso soggetti con un lavoro precario, se non addirittura in nero e nascosto quindi agli occhi del Fisco. A seguito dell’epidemia scaturita dal coronavirus, colf, badanti e tutte le persone a vario titolo destinato ad occupazioni di ambito domestico, hanno dovuto fare i conti con lo stop dell’attività lavorativa, per ragioni legate al timore del contagio entro le mura domestiche, oppure perché il datore di lavoro si è trovato improvvisamente senza quel reddito necessario a pagare il proprio lavoratore. Insomma, una situazione delicata sulla quale ha deciso di intervenire l’Esecutivo nei mesi scorsi. Facciamo dunque il punto e vediamo qual è la situazione attuale in tema di bonus colf e badanti, quali sono i requisiti e come fare domanda.
Bonus colf e badanti e decreto Rilancio: importo e chi lo versa
Il decreto Rilancio ha inteso aiutare anche i lavoratori che si occupano di fornire assistenza domestica alle persone o compiere attività di cura della casa come pulizie e riordino degli ambienti. Infatti, è stata prevista l’erogazione temporanea da parte dell’Inps di una indennità destinata specificamente a questi lavoratori. Tale bonus colf e badanti spetta, per i mesi di aprile e maggio 2020 in via straordinaria, in ragione delle situazione emergenziale anche sul piano lavorativo ed economico.
In buona sostanza, il citato decreto risolve in qualche modo la situazione di iniquità che si era prodotta dopo l’emanazione del decreto Cura Italia, che prevede tutele di vario tipo per diverse categorie di lavoratori, ma non per chi lavora in casa di qualcuno.
Per quanto riguarda l’importo del bonus colf e badanti, tale indennità “emergenziale” è pari a 500 euro, sia per il mese di aprile, sia per il mese di maggio 2020, per un totale quindi di 1000 euro. È erogata in un’unica soluzione, e non quindi in modo rateale.
Quali sono i requisiti del bonus?
A questo punto ci si potrà domandare quali sono i requisiti da rispettare per poter avere accesso al detto bonus colf e badanti. Ebbene, bisogna subito chiarire che non è sufficiente avere in mano un contratto di lavoro scritto che indica che si tratta di attività domestiche. Sono necessari infatti specifici requisiti. Eccoli in rapida rassegna:
- il contratto in oggetto deve durare più di 10 ore settimanali;
- detto contratto deve già essere stato stipulato alla data del 23 febbraio 2020, onde poter dimostrare che la sottoscrizione dello stesso non sia legata a mere ragioni di opportunità;
- la soglia minima delle 10 ore può essere ottenuta anche se la colf o badante ha stipulato più contratti di lavoro con più datori di lavoro: in questo caso, sarà la somma delle ore di lavoro di ciascun contratto a determinare se la soglia è raggiunta o no;
- colf e badanti non debbono essere altresì conviventi con il datore di lavoro, altrimenti la legge presume che l’assistente domestico abbia proseguito con le sue attività in casa, anche nel pieno periodo di lockdown.
Detti requisiti sono necessari ai fini dell’ottenimento del bonus colf e badanti; tuttavia la legge prevede esplicitamente anche casi in cui l’indennità in questione è comunque negata. Vediamo di seguito alcuni rilevanti casi di incompatibilità col bonus.
Ad esempio, tale bonus non è cumulabile con la Cig riconosciuta per coronavirus ai lavoratori già beneficiari della Cig straordinaria, e non vale neanche per coloro che già sono destinatari del cosiddetto reddito di emergenza (ovvero il Rem, di cui avevamo già parlato qui), una indennità momentanea per le famiglie gravate dalla crisi economica per covid, di importo compreso tra i 400 e gli 840 euro al mese. L’indennità in questione non è neanche cumulabile con un eventuale trattamento pensionistico (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità) e con il reddito di cittadinanza, se la quota di quest’ultimo beneficio è pari o superiore all’ammontare dell’indennità.
A chi domandare il bonus?
Dobbiamo a questo punto chiarire a chi fare domanda per ottenere quanto spettante. Ebbene, il beneficio non scatta in via automatica, ovvero semplicemente avendo i requisiti richiesti: occorre agire di propria iniziativa e fare domanda, rivolgendosi al proprio patronato di fiducia. Tuttavia sussiste un limite di spesa complessivo per quest’anno, che è pari a circa 460 milioni di euro, ovvero si tratta di un bonus concesso fino ad esaurimento risorse.
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