Riapertura scuole: 10 nodi da sciogliere in vista del 14 settembre
Riapertura scuole: qual è la situazione e quali sono i nodi da sciogliere entro la data di ritorno alle lezioni? Ecco i principali sul tavolo
In questi ultimi giorni i contatti tra gli esponenti del Governo si sono fatti via via sempre più stretti, anche e soprattutto per quanto riguarda l’argomento riapertura scuola. Si avvicina infatti la data, a partire dalla quale, gli studenti di tutta Italia potranno nuovamente varcare gli ingressi degli istituti scolastici. Ma entro il 14 settembre dovranno essere sciolti non pochi nodi e risolte diverse questioni di ordine pratico. Cerchiamo allora di fare il punto della situazione in tema di riapertura scuole, per capire quali potrebbero essere i prossimi passi che l’Esecutivo compirà da qui alla data fatidica.
Riapertura scuole: i vertici degli ultimi giorni
Proprio nel pomeriggio di ieri, 24 agosto, si è tenuto un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, alla presenza del Premier Conte, della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, del Ministro della Salute Roberto Speranza, del commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri e di altre figure di rilievo sul tema della riapertura delle scuole.
La riunione non sembra però aver sortito effetti positivi, restando la situazione tesa ed ingarbugliata. Lo stesso presidente del Consiglio ha sottolineato a tutti che la responsabilità della scuola non è esclusivamente della ministra dell’Istruzione; infatti, a tutti ha chiesto conto nel dettaglio della situazione e ha chiarito che, riguardo alla riapertura scuole: “La responsabilità è di tutti”. Tuttavia, sembra che il Premier non sia particolarmente contento dello stato attuale delle cose: si spiega così la sua ferma volontà per un cambio di rotta e la decisione di assumere in prima persona il coordinamento delle operazioni nel settore scolastico.
L’incontro di ieri è stato interlocutorio, senza portare dunque a soluzioni concrete: ecco perché anche oggi 25 agosto, è prevista una nuova riunione alla presenza, tra gli altri, dei Ministri Azzolina, Speranza, Boccia e De Micheli.
Quali sono i nodi da sciogliere?
Come accennato, le problematiche da risolvere per garantire la tutela della salute di chi farà ritorno a scuola, sia come alunno, sia come membro del personale scolastico, non sono di certo poche. La sola vera certezza, al momento, è che la data di inizio dell’anno scolastico coincide con il 14 settembre e che i recupero degli apprendimenti sarà a cominciare dal primo settembre.
Per quanto riguarda le questioni sul tavolo, cerchiamo di seguito di farne una sintetica rassegna, in modo da chiarire il quadro della situazione:
- anzitutto, il Governo intenderebbe porre in essere un maggiore coordinamento tra livello centrale e livelli locali. Le Regioni infatti stanno procedendo in ordine sparso, tanto che – ad esempio – per quanto riguarda la problematica aule abbiamo una situazione a macchia di leopardo: molti Comuni non hanno ancora abbastanza spazi per garantire il doveroso distanziamento e la sistemazione delle classi;
- per quanto riguarda, in particolare, l’idea di differenziare l’orario di entrata e di uscita dagli istituti scolastici, non sembra che sia una soluzione applicabile alla realtà, dato che si scontra con l’impossibilità oggettiva di adeguare i servizi in termini di mezzi e di personale in brevissimo tempo. Insomma, si va verso una gestione del problema da parte di ciascun istituto scolastico in autonomia e sulla scorta di quanto deciso nei tavoli regionali e provinciali, ovvero senza direttive imposte da parte del Governo;
- dopo la riapertura scuole, in classe, sarà valevole l’obbligo di distanziamento e l’uso delle mascherine (circa 11 milioni al giorno e a partire dai 6 anni), se non sarà possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro. Resta però da capire se nel concreto sarà possibile far rispettare l’obbligo di indossarla, per tutta la durata della permanenza giornaliera in classe;
- anche per quanto riguarda l’argomento banchi, non c’è assoluta nitidezza di prospettiva: se la regola sarà quella di usare i banchi monoposto, è però vero che non tutte le scuole hanno già ricevuto i banchi monoposto, pur avendoli già ordinati da un po’. In mancanza di banchi di questo tipo, si è deciso che la mascherina in classe va tenuta sempre;
- altro nodo è quello relativo alla misurazione della temperatura corporea prima di andare a scuola, ed anche qui abbiamo una situazione che lascia spazio alla discrezionalità delle Regioni. Infatti, la Campania ha optato per l’acquisto di termoscanner da utilizzare sugli studenti poco prima dell’ingresso di questi ultimi a scuola; altre regioni prevedono che l’obbligo di misurazione gravi sui genitori, prima che il figlio esca di casa per recarsi a scuola;
- dovranno altresì essere aumentati gli organici docenti, per poter fronteggiare le necessità di nuove cattedre, con la riapertura scuole;
- una questione che ben difficilmente troverà soluzione entro il 14 settembre è quella legata ai trasporti di chi si deve recare a scuola, specialmente ora che l’idea di installare separatori su treni e bus extra-urbani è naufragata perché sarebbe servirebbe troppo tempo;
- negli ultimi giorni, il ministro Speranza ha reso note le modalità di intervento in ipotesi in cui sia positivo uno studente o un membro del personale scolastico, dopo la riapertura scuole. Ebbene, ciascuna scuola sta individuando un referente che sarà formato dall’Istituto Superiore di Sanità e che avrà come compito quello di intervenire se scatta un allarme covid-19 nell’istituto. Tuttavia, non sarà conseguenza obbligatoria la quarantena per tutti i compagni di scuola, dato che si valuterà in base alle caratteristiche delle aule e dei contatti;
- maggior convergenza ed un accordo di massima sembra invece sussistere per quanto riguarda le teledidattica, in ipotesi di messa in quarantena di una classe o dell’intero istituto scolastico.
Concludendo, come si può ben notare, sono davvero tante le questioni cui sarebbe opportuno dare una soluzione entro la metà del mese di settembre: in questi giorni, è auspicabile dunque il maggior coordinamento possibile tra Stato, enti locali ed istituti, allo scopo di individuare delle linee-guida comuni che possano orientare nella delicata fase della riapertura scuole.
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