Il Coronavirus è stata una vera e propria catastrofe per il mercato. Il prolungato lockdown ha messo sotto pressione le aziende, incidendo in maniera pesante sulla loro liquidità, che in alcuni casi era già compromessa in precedenza. Un’emergenza di simile portata ha inoltre fatto emergere una scarsa abitudine da parte degli imprenditori a controllare attività, rendimento e costi mediante software di gestione.
Dialog Sistemi da anni si occupa del business aziendale, promuovendo soluzioni smart e all’avanguardia per il controllo di gestione delle aziende e con un nuovo mercato proiettato al controllo dei dati, è diventata un punto di riferimento per i nuovi scenari economici. Vediamo quali sono le novità e le previsioni per il prossimo futuro.
Coronavirus: potere ai dati
Già da tempo la discussione sui Big Data è molto animata. Adesso non c’è più tempo per convincersi del loro fondamentale apporto nella gestione imprenditoriale. Il Coronavirus ha infatti ampiamente dimostrato che un’azienda mancante del controllo sui dati ha uno svantaggio competitivo molto alto. Bisogna dunque riorganizzarsi e gestire i dati con software avanzati, che vanno ad indagare ogni singolo aspetto dell’attività: dai costi del personale ai costi dei prodotti, dall’indice di redditività all’incidenza delle campagne marketing.
Tutto va catalogato in maniera puntuale e periodicamente analizzato per trarne preziose informazioni sull’andamento delle proprie azioni. Un controllo di gestione accurato consente non solo di avere sempre sottomano le informazioni relative all’azienda, ma anche di capire con anticipo come si possa agire per fermare eventuali falle ed intervenire prontamente in caso di emergenze, come quella vissuta con il Covid-19. Ci sono infatti gestionali che riescono a creare report estremamente dettagliati, in grado di capire in pochi momenti dove si deve agire e come, avvalendosi, sia chiaro, di consulenti e manager esperti.
Digitalizzazione
Insieme alla gestione dati, le aziende devono finalmente digitalizzarsi in maniera completa. Con il lockdown, soprattutto in Italia, ci siamo resi conto del digital divide che esiste tra aziende ed utenti finali. Mancano gli strumenti per mantenere la relazione con i clienti, manca una prassi interna di customer care e in alcuni casi manca completamente un piano di digital marketing. Non a caso, con il Coronavirus, l’e-commerce è aumentato del 17%, ma non bisogna fermarsi al bisogno, è fondamentale creare una strategia digitale che si prolunghi nel tempo e che diventi parte integrante dell’azione di vendita e promozione dei prodotti.
Flessibilità
Last but not least, la parola chiave del mercato del lavoro nei prossimi anni sarà la flessibilità. Le persone chiederanno sempre di più di lavorare in maniera autonoma e di gestire il proprio tempo lavorativo per obiettivi e non per ore d’ufficio (ove questo sarà possibile). Le aziende dunque dovranno essere pronte a creare dei sistemi di gestione del personale in linea con queste esigenze.
Lo smart working diventerà una nuova risorsa solo se si riconosce una totale fiducia al personale e si è pronti a ripensare il mondo del lavoro. Il Coronavirus ha accelerato un processo sicuramente in atto e adesso non ci si può più tirare indietro e temporeggiare. Potrebbe piuttosto rappresentare una concreta opportunità per far crescere il mercato in maniera più equa, rispettosa dell’ambiente e della vita personale.
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