Pensioni ultima ora: uscita 62 anni e penalità, ora Quota 100 conviene
Pensioni ultima ora: adesso Quota 100 potrebbe convenire di più rispetto al passato se vincerà l’ipotesi di uscita a 62 anni con penalizzazione.
Pensioni ultima ora: se dovesse realizzarsi l’attuale ipotesi di uscita con 62 anni di età ma con penalizzazione sull’assegno fino al raggiungimento dei requisiti ordinari di pensionamento, allora uscire con Quota 100 (per chi può permetterselo) potrebbe diventare conveniente, almeno per chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2021, giorno ultimo di vita per la misura di pensione anticipata introdotta dal governo gialloverde. Per volere del governo giallorosso, invece, Quota 100 sarà portata a scadenza naturale, ma non verrà rinnovata. E questo sembra essere ormai un dato di fatto.
Pensioni ultima ora: perché ora Quota 100 conviene
Il tema pensionistico non sarà prioritario nella prossima Legge di Bilancio. A parte qualche intervento necessario, si porranno le basi per una riforma generale del sistema previdenziale che prenderà corpo a partire dal 1° gennaio 2022, ovvero il giorno dopo il termine di Quota 100. Lo scenario di cui si sta parlando molto negli ultimi giorni è quello che prevede un’uscita con 62 anni di età, ma con una importante penalizzazione sull’assegno per ogni anno di uscita anticipata. La penalizzazione massima potrebbe arrivare a un taglio del 15% sull’assegno (per chi esce a 62 anni), visto che il taglio sarebbe del 3% annuo.
Uscire a 62 anni di età, ma senza taglio del 15%
A questo punto, se dovesse verificarsi questa ipotesi, sarebbe molto più conveniente uscire con Quota 100, oggi più che ieri, per chi può permetterselo, ovvero per chi maturerà i requisiti entro la fine del 2021, 62 anni di età con 38 anni di contributi. Si uscirebbe più o meno alla stessa età, ma senza penalizzazione pesante sull’assegno. I docenti dovrebbero dunque poter sfruttare l’ultima finestra disponibile, che consentirebbe il pensionamento al 1° settembre 2021.
Età pensionabile 62 anni: il governo ci pensa?
In ogni caso c’è molta attesa per l’incontro tra governo e sindacati previsto per il prossimo 8 settembre.
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