Alexandre Dumas nasce il 24 luglio del 1802 e muore il 5 dicembre del 1870. Autore de I tre moschettieri e Il Conte di Montecristo, importante scrittore e drammaturgo, il francese è stato omaggiato oggi, venerdì 28 agosto 2020, da un creativo e animato Doodle Google, che omaggia di fatto una delle sue storie più celebri, ovvero Il Conte di Montecristo.
Alexandre Dumas: perché Google lo omaggia oggi, 28 agosto 2020
Il 28 agosto 1884, infatti, Dumas si vede pubblicare dal Journal des Débats la prima puntata de Il Conte di Montecristo, che poi prenderà la forma di romanzo a puntate, arrivando fino al 1886. Ed è propria questa la ricorrenza festeggiata da Google con un bellissimo slide show animato che rievoca le parti salienti della storia. Mentre sulle home di Google appare il viso di Dumas (sì, era mulatto, perché se suo padre era un marchese francese sua madre era una schiava di origine africana di Haiti e lo stesso scrittore era per il 25% afro-caraibico di origine), cliccando sul Doodle e quindi selezionando le varie frecce è possibile ripercorrere le diverse immagini della storia, dall’inizio alla fine.
Alexandre Dumas, in sintesi
Il padre di Alexandre morì quando questi era molto giovane, pertanto fu educato dalla madre, e pur di famiglia povera, proseguì gli studi manifestando un forte interesse per la letteratura e facendo qualche piccolo lavoretto. I suoi romanzi più importanti uscirono a puntate su diversi giornali: padre dei cosiddetti feuilletons, Dumas era molto abile nel corteggiare la suspense dei lettori creando colpi di scena alla fine di ogni storia, per alimentare l’attesa degli episodi successivi.
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Dumas si fece costruire un castello ispirato al Rinascimento, al gotico e al barocco, e poi un teatro dove inscenare le principali opere teatrali dei più grandi autori del passato. La vita del teatro durò circa tre anni, dopodiché fallì. Dumas, oberato dai debiti, dovette mettere all’asta il suo castello, quindi si rifugiò in Belgio. Dopo qualche anno passato tra Belgio, Olanda e Germania, Dumas risolse i suoi debiti finanziari, quindi proseguì i suoi viaggi, prima in Russia, poi in Italia, in particolare sul Mediterraneo. Raggiunse i Mille di Garibaldi, di cui era amico e ammiratore e il rivoluzionario italiano lo nominò poi Direttore degli scavi e dei musei a Napoli, dal 1861 al 1864.
Tornò quindi a Parigi, fece altri viaggi in Europa e fu costretto a fermarsi nel 1870, quando fu colpito da una malattia vascolare che lo lasciò semiparalizzato. Si trasferì nella villa del suo omonimo figlio, autore de La signora delle camelie, e qui morì il 5 dicembre dello stesso anno.
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