Mancato pagamento stipendio: come fare il modulo e fac simile richiesta
Falso ideologico: come si manifesta in concreto e quali sono i tratti essenziali che lo integrano. Come funziona la denuncia di questo reato?
Abbiamo parlato varie volte dello stipendio (ad esempio qui, con riferimento al concetto di stipendio-base), in quanto elemento essenziale del contratto di lavoro. Esso rappresenta il compenso ottenuto dal lavoratore, in ragione della prestazione di lavoro effettuata a favore del datore di lavoro. Tuttavia, come la prassi ci insegna, non sempre detta retribuzione è corrisposta al dipendente legato all’azienda da un rapporto di lavoro subordinato: possono infatti verificarsi casi in cui lo stipendio non viene versato. Ecco allora che la legge consente al lavoratore di tutelarsi, in ipotesi di mancato pagamento stipendio, con vari strumenti. Facciamo chiarezza.
Mancato pagamento stipendio e busta paga: con quali strumenti retribuire il lavoratore
La legge impone al datore di lavoro di pagare periodicamente – in genere mese dopo mese – ogni suo lavoratore, con la cosiddetta “retribuzione”. Ciò è in particolare previsto dai contratti collettivi applicabili al settore di riferimento e dai contratti individuali di lavoro. Ogni dipendente può agevolmente conoscere qual è la cifra esatta di stipendio, facendo riferimento all’importo della retribuzione indicato in uno specifico prospetto, vale a dire la busta paga (qui più diffusamente su di essa). Quest’ultimo documento è obbligatorio e il datore di lavoro deve sempre farlo avere al suo lavoratore, al momento del versamento dello stipendio.
Il punto è proprio questo: capire quali sono le conseguenze nel caso il datore di lavoro non si adegui alle norme relative al pagamento dello stipendio ed alla busta paga. È chiaro che il lavoratore è in qualche modo protetto, ma prima di rivolgersi al sindacato o andare in tribunale, può attivarsi con una soluzione più semplice e immediata: come vedremo tra poco, spedendo un modulo per mancato pagamento stipendio, di fatto sollecita il datore a provvedere, in tempi brevi, al rispetto dei propri obblighi di legge.
Ricordiamo altresì che sono diversi tra loro gli strumenti di pagamento dello stipendio, con la precisazione che dal primo luglio 2018 è scattata l’applicazione della regola per la quale, lo stipendio va tendenzialmente versato non in contanti. In altre parole, oggi lo stipendio va pagato in modo tracciabile, ovvero identificabile dal Fisco, onde evitare pagamenti in nero, evasioni fiscali e stipendi sotto i minimi previsti dai CCNL di categoria. Pertanto, oggi abbiamo che comunemente gli stipendi sono versati nelle tasche dei lavoratori, tramite strumenti quali il versamento su carta di credito prepagata, il bonifico su c/c, il pagamento con assegno, con libretto di prestito oppure con vaglia postale. Tuttavia, in casi specifici, è ancora ammesso il pagamento in contanti da parte del datore di lavoro, come ad esempio in ipotesi di prestazioni svolte da colf e badanti, tirocinanti, ma anche dipendenti pubblici.
Cosa fare se non viene versato lo stipendio?
Bisogna comunque ricordare che la legge ammette delle circostanze in cui il datore di lavoro può legittimamente dar luogo ad un mancato pagamento stipendio. Si tratta cioè di quei casi in cui l’esecuzione dell’attività di lavoro risulta impossibile (e di conseguenza lo è pure il pagamento stipendio), per cause o ragioni non imputabili al datore di lavoro, in quanto totalmente imprevedibili o inevitabili (ad esempio un oggettivo momento di difficoltà o crisi del mercato, non legate al comportamento dell’azienda).
Ma nella generalità dei casi, se l’azienda dà luogo ad un mancato pagamento stipendio, non rispetta un fondamentale obbligo previsto a suo carico dal contratto di lavoro. Perciò il lavoratore può certamente percorrere le vie legali, facendo causa al proprio datore di lavoro, per vedersi riconosciuto dal giudice il diritto al versamento dello stipendio. Ma non solo: potrà anche ottenere gli interessi legali a partire dalla data nella quale avrebbe dovuto percepire i soldi e potrà anche vedersi assegnata un cifra a titolo di risarcimento danni legati proprio al mancato pagamento dello stipendio. È ovvio che, in questi frangenti, l’assistenza di un valido e competente avvocato, ferrato particolarmente in materia di diritto del lavoro, è essenziale.
Il fac simile della richiesta di pagamento
Tuttavia, prima di usare le “maniere forti”, come sopra accennato il lavoratore dovrà auspicabilmente sollecitare il datore di lavoro a risolvere in modo spontaneo la situazione determinata dal mancato pagamento stipendio. Come? Attraverso una formale lettera di sollecito di pagamento dello stipendio, che per sicurezza è preferibile inviare con PEC o raccomandata a/r. Vediamone di seguito un fac-simile:
Mitt. Giuseppe Bianchi
Via…………………………..
00158 Roma
Spett.le…………. Spa (indicare nome della società)
Via……………………………..
00153 Roma
Oggetto: Richiesta pagamento stipendio per il mese di maggio 2020
Spett.le………………………. Spa
con questa comunicazione segnalo, com’è d’altronde già a Vostra conoscenza, che non è stato corrisposto al sottoscritto lo stipendio legato alle prestazioni svolte nel mese di maggio 2020.
Il mancato pagamento stipendio ha purtroppo causato, oltre che una violazione di un obbligo di cui al contratto di lavoro e di cui nella legge vigente, anche un disagio economico importante, tale per cui, ad oggi, non riesco ad affrontare le spese quotidiane, come facevo prima.
Per tale ragione, mi trovo costretto a sollecitare il pagamento delle retribuzione a me dovuta e non ancora versata, oltre agli interessi legali maturati fino a questo momento. Chiedo di ottenere la retribuzione entro e non oltre dieci giorni dal ricevimento di questa lettera. Vi invito quindi di dar luogo al pagamento secondo le modalità a Voi già conosciute, ovvero presso il c/c intestato al sottoscritto, presso la banca…………….., filiale……………, con le seguenti coordinate: Iban…,… Abi…….., Cab…….., Bic (eventuale)………..
Nel caso perduri ulteriormente la situazione di mancato pagamento stipendio, mi riservo di rivolgermi al tribunale, per la tutela dei miei diritti, e con ulteriore aggravio di spese e oneri a vostro carico.
Nell’ipotesi abbiate già compiuto il pagamento dello stipendio in oggetto, Vi chiedo di non tenere conto della comunicazione.
La presente è valevole anche ai fini dell’interruzione della prescrizione.
In attesa di un Vostro riscontro in tempi brevi
Distinti saluti,
Luogo e data…………………….
Firma………………………..
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