Coronavirus ultime notizie: test farmaco anti-artrite falliti, il punto
Coronavirus ultime notizie: deludenti i risultati del farmaco anti-artrite Kevzara nel trattamento del Covid, Sanofi interrompe i test
Coronavirus ultime notizie: deludenti i risultati del farmaco anti-artrite Kevzara nel trattamento delle forme severe di Covid, la casa farmaceutica Sanofi sceglie di interrompere i test. Ecco i dettagli del caso.
Coronavirus ultime notizie: il fallimento di Kevzara
Coronavirus ultime notizie – La casa farmaceutica francese Sanofi ha comunicato di aver interrotto la sperimentazione del proprio farmaco anti-artrite Kevzara su pazienti affetti da forme gravi di Covid 19. “Lo studio non ha prodotto i risultati sperati”: sostanzialmente questo il contenuto della nota con cui si è annunciata la decisione di fermare i trial clinici. Nel dettaglio, il Kevzara – una volta giunto alla Fase 3 dell’iter standard, quello delle prove su larga scala in pratica – “non ha raggiunto il criterio di valutazione principale né quello secondario nella comparazione con il placebo e, in entrambi i casi, con le cure ospedaliere abituali”. Tradotto, il farmaco commercializzato sin dal 2017 per il trattamento dell’artrite reumatoide (statisticamente) non funziona nel trattamento dei casi di infezione da nuovo coronavirus, non apporta alcun beneficio ai malati a parte rari casi.
Che cos’è il Kevzara?
Coronavirus ultime notizie – Kevzara si basa sul principio attivo Sarilumab: si tratta di un anticorpo monoclonale immunosoppressore e anti-infiammatorio. In generale, molti farmaci anti-artrite basati sullo stesso principio attivo sembravano promettere risultati contro le forme severe di Covid per la loro capacità di contrastare la “tempesta di citochine”, ossia la risposta del sistema immunitario dei pazienti che contraggono l’infezione da Sars Cov 2 che, quando diventa “eccessiva”, si è dimostrata una delle complicanze più letali della patologia. Detto ciò, anche se lo studio di Sanofi sembra dimostrare quantomeno l’inutilità del Sarilumab nei casi più gravi di Covid, diversi altri laboratori nel mondo stanno studiando le potenzialità del principio attivo nei casi di pazienti che contraggono la malattia in forme più lievi (non necessaria la ventilazione polmonari).
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