Comprare un auto usata può essere una buona scelta per più di un motivo: prezzo economico, ampia varietà di mezzi a motore tra cui scegliere, convenienza rispetto all’uso che si intende fare del mezzo (specialmente se lo si vuole utilizzare non frequentemente), ma non solo. Qui di seguito vogliamo però soffermarci su un rischio tipico delle compravendite auto usate: la truffa dei chilometri auto scalati. Vediamo più nel dettaglio che cos’è e come tutelarsi contro questo pericolo.
Chilometri auto scalati: la tutela del compratore
È chiaro che meno chilometri sono indicati nell’apposito contachilometri, maggiore è il prezzo a cui poter vendere un auto usate, e maggiori dunque sono le possibilità di piazzarla. Però, come accennato, bisogna fare attenzione laddove la trattativa di vendita avvenga tra privati, perché tra essi non di rado si attuano i raggiri tipici del contachilometri scalato, detto anche “schilometraggio“.
Si tratta di un comportamento truffaldino contro cui la legge reagisce: infatti, il compratore può, in queste circostanze, richiedere di avere indietro i soldi versati subendo il citato inganno, entro un quinquennio dalla data di scoperta dei chilometri auto scalati. È chiaro inoltre che, dal punto di vista del diritto civile, abbiamo di conseguenza lo scioglimento del contratto. Ma non solo: dal punto di vista penalistico, vale una tutela ulteriore, rappresentata dalla possibilità di fare querela per truffa; dando luogo a quest’ultima, la persona responsabile dell’alterazione del mezzo con i chilometri auto scalati, subirà un procedimento penale che potrà sancirne la responsabilità penale e la condanna ad una sanzione penale.
A cosa prestare attenzione per evitare la truffa? Il portale dell’automobilista
A questo punto ci si potrà domandare come comportarsi e cosa fare attenzione, onde evitare i raggiri di un disonesto venditore di auto usate. Ebbene, dobbiamo rimarcare che per ottenere i chilometri auto scalati, il truffatore manomette le rotelline, in caso di mezzi vecchi e con strumenti di tipo analogico; altrimenti, in ipotesi di auto moderne e con sistemi digitali, si serve di un tecnico, di fatto complice della truffa. Contestualmente, il truffatore modifica illecitamente la carta di circolazione, se il mezzo ha la revisione obbligatoria biennale in corso di validità. Di seguito, fa fare al mezzo una nuova revisione, che però risulterà non corretta perché legata ad un chilometraggio “truccato”. Insomma, un articolato meccanismo per ingannare sia gli addetti alla revisione, sia il compratore, allo scopo di vendere il mezzo ad un prezzo più alto. Dunque che fare concretamente per non farsi truffare?
Ebbene, colui che intende acquistare un’automobile usata da privati, farà bene a registrarsi o accedere – se già registrato – al portale dell’automobilista presente sul web: esso infatti permette all’interessato di verificare quanti sono i chilometri che il mezzo ha percorso alla data dell’ultima revisione obbligatoria. È necessario immettere i dati della targa del mezzo ed attendere i risultati su schermo. Per questa via, le manovre del truffatore risultano essere fortemente limitate, perché potrebbero riferirsi a chilometri auto scalati soltanto negli ultimi due anni, o anche meno.
Tuttavia, l’interessato deve prestare particolare attenzione, dato che il chilometraggio individuato all’ultima revisione cancella quello della precedente verifica. Risultato: per non rischiare inganni, è necessario altresì rifarsi allo storico di tutte le revisioni, anche quelle precedenti.
Ribadiamo che bussola di orientamento è e resta il portale dell’automobilista, cui bisogna registrarsi, per poter usufruire dei servizi da esso previsti (compresi quelli mirati ad evitare la truffa dei chilometri auto usati). Ebbene, per ottenere un account o profilo occorre indicare nel sito i propri dati anagrafici, il codice fiscale e il numero della propria patente.
Una volta all’interno del proprio profilo, l’interessato dovrà cliccare sulla voce “accesso ai servizi“, e si troverà di fronte a tutta una serie di dati di riepilogo che lo riguardano (come ad esempio il saldo punti patente). Di seguito, sulla schermata che appare sarà necessario cliccare su uno dei link a sinistra alla voce “Verifica revisioni effettuate“: l’interessato indicherà dati inerenti la tipologia di mezzo, la targa e il codice di sicurezza “captcha”. Come risultato, potrà visualizzare lo storico delle revisioni effettuate ma soprattutto – ciò che qui più importa – i Km rilevati dall’operatore. Per questa via, sarà dunque possibile capire se si ha a che fare con la truffa dei chilometri auto scalati, oppure se un certo mezzo è stato messo sul mercato in modo onesto.
In particolare, se i chilometri indicati sul portale web citato superano quelli indicati sul contachilometri dell’auto che si vorrebbe comprare, non è affatto remoto il rischio di truffa.
Concludendo, bisogna ricordare che, anche in queste circostanze, semplici dettagli possono fare la differenza e consentono di scoprire un’intento disonesto: per esempio, è auspicabile che l’interessato ad acquistare il mezzo verifichi che lo stato di usura di esso sia compatibile con le indicazioni del chilometraggio: andranno insomma controllate le condizioni di elementi come le sedute, il cambio, il volante e così via, stando ben attenti a tutti i particolari. Inoltre, non bisogna dimenticare che se vengono notate due revisioni eccessivamente vicine tra loro (come ad es. nello stesso anno), è molto alto il rischio di chilometri auto scalati, e quindi di truffa.
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