Pensioni ultime notizie: aumento età pensionabile dal 2023, chi rischia
Pensioni ultime notizie: nonostante il prossimo anno il tema previdenziale non sarà al centro delle attenzioni governative (ci si aspettano importanti novità a partire dal 1° gennaio 2022), il dibattito resta centrale, acceso e soprattutto molto ampio, destinato a toccare diversi e molteplici aspetti. Tra questi anche l’aumento dell’età pensionabile, che potrebbe arrivare a partire dal 1° gennaio 2023.
Pensioni ultime notizie: gli aggiornamenti al 10 settembre 2020
Nel mese di settembre riparte il confronto tra governo e sindacati: temi centrali saranno gli interventi sulle pensioni che saranno inclusi nella prossima Legge di Bilancio e i principali aspetti che riguarderanno la riforma generale del sistema previdenziale, prevista nel 2022, dopo il termine di Quota 100. Quest’ultima misura, infatti, non sarà cancellata anzitempo, ma sarà portata a scadenza naturale, il 31 dicembre 2021. Quindi, chi ha raggiunto i requisiti minimi richiesti (62 anni di età e 38 anni di contributi) e vuole approfittare dell’uscita anticipata senza incorrere successivamente in eventuali penalizzazioni sull’assegno (sempre in caso di uscita anticipata), potrà farlo solo fino al 31 dicembre del prossimo anno.
Aumento età pensionabile dal 2023: perché e come funziona
Per quanto riguarda l’aumento dell’età pensionabile, non ci sarà alcun aumento per quanto riguarda i prossimi 2 anni, ovvero nel 2021 e nel 2022. Ma qualcosa cambierà nel 2023: a partire dal 1° gennaio di quest’anno, infatti, i requisiti per l’accesso alla pensione subiranno un adeguamento all’aspettativa di vita. Se fino al 31 dicembre 2022 l’età pensionabile ordinaria resterà di 67 anni, a partire dal 1° gennaio 2023, l’età sarà da adeguare in base all’aspettativa di vita.
Resteranno invece invariati i requisiti di accesso alla pensione anticipata fino al 31 dicembre 2026 (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 1 anno in meno per le donne). L’adeguamento avverrà a partire dal 1° gennaio 2027. Non subiranno variazioni, sempre fino al 31 dicembre 2026, neppure i requisiti di accesso alla pensione anticipata precoci (41 anni di contributi).
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