Pensioni ultime notizie: assegni al 55% dell’ultima retribuzione. Il problema

Pensioni ultime notizie assegni al 55

Pensioni ultime notizie: assegni al 55% dell’ultima retribuzione. Il problema

Pensioni ultime notizie: dall’età pensionabile ordinaria alla misura Quota 100 in scadenza il 31 dicembre 2021, dallo scalone di 5 anni da evitare a partire dal 1° gennaio 2022, alle ipotesi in campo (Quota 102, Quota 41) in merito alla riforma pensioni, passando per altri aspetti di cui si parla di meno, come ad esempio la previdenza complementare e il futuro previdenziale dei giovani lavoratori di oggi. I temi in materia pensionistica sono molteplici, nodi da sciogliere e scogli da sormontare, soprattutto. Dalla flessibilità in uscita all’obiettivo di ridurre la spesa pensionistica, ma i giovani lavoratori di oggi non guardano al sistema attuale per mettersi al riparo. Qualcuno pensa di mettersi da parte un po’ di denaro per una pensione complementare, quando possibile, ma in pochi ancora lo fanno. Insomma, c’è un tema caldo e delicato da affrontare e riguarda il futuro, nemmeno poi troppo lontano.

Pensioni ultime notizie: previdenza complementare, parla Nobis (Fim-Cisl)

A proposito dei dati dell’ultimo report sugli Investitori istituzionali italiani di Itinerari Previdenziali, il segretario nazionale della Fim-Cisl Massimiliano Nobis ha affrontato diversi aspetti. “Meno del 35% dei lavoratori scelgono di iscriversi al Fondo di riferimento previsto dalla Contrattazione Collettiva”, le sue parole riportate da Askanews. Per Nobis, dunque, è necessario “intervenire con urgenza sia contrattualmente, sia con una legislazione di supporto particolarmente sensibile alle necessità dei giovani permettendo loro di valorizzare la posizione pensionistica complementare anche durante esperienze occupazionali non continuative”.

Per Nobis il futuro degli assegni pensionistici non sarà certo radioso, in quanto la stima è che le pensioni ammonteranno a circa il 55% dell’ultima retribuzione e a tutto questo va aggiunto anche un allungamento dell’età pensionabile. Serve dunque un incentivo, ma anche un’educazione alla previdenza complementare. Secondo Nobis “ricominciare a parlare di previdenza complementare ai lavoratori, far riflettere i giovani sulle opportunità e i vantaggi che stanno perdendo se non aderiscono e far capire il grande ruolo di coesione sociale di questo strumento è fondamentale per il futuro previdenziale di milioni di cittadini.

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