Pirlo: un predestinato per la Juve
Pirlo: un predestinato per la Juve
Esordio migliore non poteva esserci per Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus. Nella sua primissima gara ufficiale da allenatore, il neo tecnico dei bianconeri stupisce tutti e batte per 3-0 la Sampdoria di mister Claudio Ranieri. L’ex centrocampista di Milan, Inter e Juventus si presenta al debutto allo Stadium senza un vero centravanti, con due nuovi acquisti subito in campo (McKennie oltre a Kulusevski) e il titolare che non t’aspetti: Gianluca Frabotta, classe ‘99, schierato terzino sinistro a sorpresa.
Alex Sandro è infortunato, Pellegrini non convocato perché in partenza e il nuovo allenatore preferisce il giovane, già lanciato da Sarri a fine campionato, a De Sciglio (che entrerà nell’ultima mezz’ora, sfiorando anche il 2-0). Poche novità rispetto all’amichevole con il Novara, confermata la difesa a tre che diventa a quattro in fase di non possesso, Ramsey in versione trequartista e l’attacco a due, con Kulusevski centravanti per lasciare più libertà a Cristiano. Pirlo alla vigilia ha parlato di una squadra ha già assimilato i suoi concetti base e in effetti così pare: la Juve pressa, recupera alto e fa girare il pallone, il fraseggio è piacevole e non fine a se stesso.
A sbloccare il match ci pensa proprio l’ex Parma Kulisevski che di sinistro trova l’angolino approfittando di un tiro di Ronaldo respinto dalla difesa, ma già qualche minuto prima il portoghese aveva sfiorato il vantaggio su verticalizzazione di Ramsey (uno dei più in palla): pallone deviato da Audero. Risultato che sarebbe potuto essere più rotondo già nel primo tempo, se non ci si fosse messa la traversa tra il 2-0 e Cristiano, dopo un’altra bella azione iniziata da McKennie (che ruba palla) e rifinita ancora da Ramsey. CR7 non si rassegna e ci riprova prima dell’intervallo, ma ancora senza successo.
Nel secondo tempo i liguri provano a cambiare marcia con Quagliarella, Ramirez e Yoshida, passando dal 4-5-1 al 4-3-1-2. E in effetti la Samp così ridisegnata qualcosa di più produce: le incursioni nell’area bianconera aumentano, ma l’indice di pericolosità resta basso, visto che il primo tiro in porta (di Quagliarella, che poi va vicino al 2-1 nel finale) a dieci minuti dal gong. Dall’altra parte c’è Cristiano che non ne vuole sapere di iniziare la stagione senza segnare: ritenta prima con un ambizioso tiro a volo su suggerimento di Cuadrado, poi su punizione (respinta con i pugni da Audero). Trova il varco giusto al 43’ con un diagonale perfetto, imbeccato ancora da Ramsey. Prima però c’era stata la zampata fu Bonucci, che aveva messo in ghiaccio il risultato poco dopo la mezz’ora con rete da centravanti di rapina, approfittando di svirgolate e rimpalli su un’azione di calcio d’angolo.
L’analisi tattica
A livello tattico molto è cambiato tra la Juve di Sarri e quella di Pirlo. Dal 4-3-3 dell’ex tecnico del Napoli – tutto palleggio e possesso palla, ad un 3-5-2 che punta a sfruttare le potenzialità delle punte e gli inserimenti dei centrocampisti. Un modulo che può garantire tanti punti e portare la Juventus molto lontano sia in campionato che in Champions League. E questo lo confermano anche gli esperti di scommesse online.
Nel 3-5-2 “mobile” disegnato da Pirlo per la gara con la Samp non mancano subito sorprese (McKennie e Frabotta titolari), ma in campo è Ramsey a far saltare il banco. In fase di non possesso il gallese si posiziona a protezione in mediana, ma quando i bianconeri riconquistano palla l’ex Arsenal si sposta dietro le punte, agendo tra le linee e facendo da perno per la manovra. Soluzione che, nonostante il 4-5-1 di Ranieri, sfugge al controllo blucerchiato, dando imprevedibilità e verticalità alla Juve.
La rifinitura della Juve, uno dei grossi difetti della scorsa stagione, oggi è apparsa convincente, con tanta qualità tra le linee. Ramsey e Kulusevski, che hanno confezionato rispettivamente un assist e un gol, hanno offerto bellissime prove. Si sono mossi intelligentemente su tutto il fronte, combinando sul breve e associandosi a pochi tocchi: i compagni li hanno trovati diverse volte alle spalle del centrocampo avversario, soprattutto il gallese. Ramsey ha avuto intuizioni geniali, mettendo i compagni davanti al portiere diverse volte (6 passaggi chiave per lui). Kulusevski ha invece spesso aggredito lo spazio alle spalle di Augello quando quest’ultimo usciva su Cuadrado.
Inoltre, Kulusevski rende la Juve molto più pericolosa in contropiede: anche quando ci si abbassa, le straordinarie doti atletiche dell’ex Parma consentono di ribaltare velocemente l’azione. Un qualcosa che nelle stagioni scorse era mancato ai bianconeri.
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