Sondaggi politici SWG, metà dei giovani ha votato No al referendum
Sondaggi politici SWG, metà dei giovani ha votato No al referendum
E’ forse questo il dato più rilevante dell’analisi post voto di SWG: al referendum per il taglio dei Parlamentari secondo gli ultimi sondaggi politici dell’istituto di Trieste i giovani hanno votato in netta controtendenza rispetto al resto del Paese, il 49,6% di essi, quindi quasi il 20% rispetto alla media, ha scelto il No. Vi è anche da dire che si sono astenuti un po’ più degli altri, ma questo è un classico delle elezioni. Forse essendo la lotta alla casta ormai presente da anni nel dibattito è apparsa a chi è nato da meno tempo come mainstream?
Un altro segmento a votare No più del resto del Paese è stato quello dei laureati, tra cui il sì si è fermato al 54,2%, e quello dei ceti medio-alti, in cui non ha superato il 58,6%.
Al contrario il Sì è stato scelto in massa dagli operai, con il 79%, nonostante moltissimi di loro però abbia scelto di non votare neanche
L’analisi di SWG prosegue con la scelta degli elettori dei maggiori partiti. Tutti gli elettorati hanno prediletto il Sì, ma in modo diverso. Lo ha fatto il 57,3% degli elettori PD, ma ben il 90,1% di quelli del Movimento 5 Stelle, passando per i due terzi dei leghisti.
A votare no in mggioranza sono stati invece soprattutto gli elettori dei partiti più piccoli di centro e di sinistra.
Sondaggi politici SWG, come De Luca e Emiliano hanno pescato nell’elettorato avversario
Le elezioni regionali sono state invece caratterizzato da un voto molto personale, e meno di opinione, e i sondaggi politici post voto di SWG lo dimostrano, con l’analisi di chi ha votato i singoli candidati governatori. Forse i numeri più interessanti sono quelli che riguardano le larghe vittorie di De Luca in Campania e Emiliano in Puglia.
In entrambi i casi queste sono arrivate grazie al coinvolgimento di astensionisti ed elettori della parte avversa. Nel caso di De Luca se il confronto è con le europee del 2019 il 45% dei suoi voti vengono dall’astensionismo, il 18% dal Movimento 5 Stelle e l’11% dal centrodestra, solo il 24% era già con il centrosinistra, che anzi gli anni scorsi nella regione aveva avuto risultati molto deludenti.
Analogamente in Puglia Emiliano riceve il 40% del proprio consenso dagli astensionisti e solo il 36% da chi era già di centrosinistra. L’11% aveva invece votato Movimento 5 Stelle e il 10% il centrodestra.
Nonostante il trionfo ancora maggiore Zaia in Veneto invece non ha sconvolto allo stesso modo gli schieramenti politici. Di fatto essendo già il centrodestra fortissimo in regione, la quota dei suoi elettori che proviene dal centrosinistra o dal M5S è abbastanza ridotta, rispettivamente del 4% e del 2%, mentre un 21% viene dall’astensione
Questi sondaggi politici sono stati svolti da SWG con metodo CATI-CAMI-CAWI su 2 mila soggetti in Veneto e Campania, su 2.200 in Puglia, e su 3.600 a livello nazionale
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