Internet tra passato e futuro: perchè è così importante sviluppare la rete per l’Italia
Internet, come lo conosciamo oggi, è una realtà completamente diversa da quella che abbiamo conosciuto negli anni scorsi. Nel 1995, ad esempio, gli utenti del web erano appena 40 milioni sparsi in tutto il mondo. In quegli anni per quanto riguarda l’utilizzo del web sul primo gradino del podio c’erano gli States, con 25 milioni, seguiti dai 2 milioni di giapponesi e dagli 1,5 milioni della Germania.
Era l’epoca dei modem a 56k, dell’attesa infinita per il caricamento delle pagine web e del completamento dei download. E di conseguenza era l’era dei siti web “leggeri”, dalla grafica essenziale, animati nella maggior parte dei casi da colorate .gif. Google doveva ancora nascere – è stato lanciato nel 1997 – e i futuri colossi del web, da YouTube (2005) a Facebook (2004), non erano stati nemmeno lontanamente immaginati.
Internet oggi
Oggi lo scenario è completamente cambiato. In Italia, ad esempio, sono quasi 50 i milioni di utenti connessi al web ogni giorno. Oltre 80 milioni di smartphone per una popolazione residente di 60 milioni. Ma non è questa l’unica sorpresa. Un paese e un mondo che si conferma maturo e connesso, con trend in crescita per quanto riguarda internet, piattaforme social e nuove tecnologie.
Nel mondo ci sono circa 4,5 miliardi di persone che oggi sono connesse a internet e circa la metà della popolazione mondiale, 3,8 miliardi di persone, utilizza regolarmente i social network, con un incremento del 9% circa rispetto al 2019.
Insomma, più del 60% della popolazione mondiale è online e le ultime tendenze rivelano che oltre la metà della popolazione totale del mondo utilizzerà i social media entro giugno. Sempre per quanto riguarda i social, si denota un incremento del 2,4% per gli accessi da mobile, portando complessivamente a più del 90% la percentuale degli utenti che accede direttamente da telefono e confermando sempre di più l’importanza del “mobile first”.
Gli utenti di internet di tutto il mondo trascorreranno complessivamente 1,25 miliardi di anni online nel 2020, con oltre un terzo del tempo dedicato ai social media. Tuttavia, la quantità di tempo che le persone trascorrono online varia da nazione a nazione e da paese a paese, con gli utenti di internet nelle Filippine che trascorrono in media 9 ore e 45 minuti al giorno online, rispetto alle sole 4 ore e 22 minuti in Giappone. Rispetto al 2019, il tempo medio di presenza online è inferiore di 3 minuti, ma equivale comunque a più di 100 giorni trascorsi online per ciascun utente. Un dato interessante e allo stesso tempo preoccupante se consideriamo che l’utente medio di internet quest’anno spenderà online più del 40% del proprio tempo.
L’importanza dello sviluppo della rete
Oggi, dunque, i numeri parlano chiaro e rendono lo sviluppo della rete una tappa fondamentale per il futuro dell’Italia. Nelle scorse settimane il Governo ha dato il via libera alla creazione di una società unica per gestire le infrastrutture della rete italiana a banda larga, con l’obiettivo di colmare un ritardo nel settore delle telecomunicazioni da parte dell’Italia e migliorare la qualità delle connessioni ultraveloci (quelle interamente in fibra ottica). Lunedì sera, durante due consigli di amministrazione straordinari, hanno dato il loro parere favorevole per gestire il progetto di “rete unica” anche Cassa Depositi e Prestiti (Cdp, controllata all’83 per cento dal ministero dell’Economia) e Tim, i due principali protagonisti dell’operazione.
In estrema sintesi: dall’accordo nascerà una nuova società, che metterà insieme la rete fissa di Tim con quella di Open Fiber, azienda controllata da Cdp e da Enel. Open Fiber era nata nel 2015 nell’ambito di un piano molto ambizioso per realizzare e gestire un’infrastruttura di rete in fibra ottica per fornire connessioni in banda ultralarga a tutta l’Italia. Il progetto aveva suscitato diverse perplessità perché coinvolgeva Enel, società attiva nell’erogazione di servizi energetici, ma storicamente meno qualificata nella gestione e nella fornitura di connessioni a Internet.
L’obiettivo è di rendere più efficiente l’infrastruttura del paese e raggiungere una diffusione maggiore. Nei mesi del lockdown, con milioni di persone che lavoravano da casa, si è resa evidente la scarsa capacità dell’attuale rete e sono diventate ancora più evidenti le differenze di connettività tra grandi e piccoli centri urbani. Anche per questo motivo il governo ha fatto pressioni su Cdp e Tim per trovare un accordo verso la costituzione della rete unica. Un obiettivo da perseguire non solo per il mondo del lavoro ma anche per quello dello svago visti i tanti utenti che ogni giorno giocano ai casino online, leggono le notizie più importanti e chattano con gli amici grazie ai social network.
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