Elezioni regionali, quanto hanno sbagliato i sondaggi
Elezioni regionali, quanto hanno sbagliato i sondaggi
A ogni appuntamento elettorale è la stessa storia, e non solo in Italia. Puntuale vi è l‘analisi degli errori dei sondaggi, che solitamente negli ultimi anni non sono lievi. Così è stato per le ultime elezioni regionali. Cise ha calcolato le discrepanze tra i propri sondaggi e quelli degli altri e i risultati reali.
In quasi tutti i casi il maggiore errore ha riguardato il centrosinistra, e in 5 regioni su sei si è trattato di una sottovalutazione. Ovvero il centrosinistra alla fine è andato meglio di quanto era stato previsto.
Così per esempio in Campania, dove per CISE De Luca doveva avere il 58,6%, per la media degli altri sondaggi al 4 settembre il 51%, e invece ha trionfato con il 69,5%. L’altra regione con l’errore maggiore è stata la Puglia, dove la vittoria di Emiliano era stata sottostimata dell’8,6% da CISE e dell’8,4% dagli altri. In Toscana rispettivamente del 5,6% e del 4,9%. Minori gli scostamenti in Veneto nelle Marche, dove di fatto il risultato è stato azzeccato. In queste regioni a differenza che nelle precedenti ha vinto il centrodestra. Che ha prevalso anche in Liguria ove pure però il centrosinistra è stato ugualmente sottostimato.
Elezioni regionali, gli errori dovuti al blackout pre-elettorale?
Viceversa i dati dei candidati di centrodestra erano stati in generale sovrastimati, del 10,8% da CISE in Campania, e addirittura del 14,1% dagli altri istituti nella stessa regione, nonchè del 4% sempre da CISE in Liguria.
Minori gli errori altrove, inferiori al 3%. Per esempio in Toscana e in Puglia CISE ha sbagliato solo del 2% e del 0,7%%, gli altri dell’1% e del 2,3%, mentre il Veneto è l’unico caso in cui vi è stata una sottostima del risultato, vista la vittoria di Zaia più larga del previsto.
I maggiori gap visti intorno al centrosinistra forse indicano uno spostamento dell’ultimo minuto degli elettori pentastellati verso questa coalizione. Ma CISE si chiede anche, alla luce dell’ennesimo caso di errori rilevanti degli istituti, se questi siano dovuti a problemi di campionamento dell’elettorato, a errori tecnici dei sondaggisti, o a cambiamenti di opinione dell’ultimo minuto, a direzioni prese in extremis dagli indecisi, che la presenza di un blackout per i sondaggi di ben due settimane non permettono di intravedere.
Il fatto che sia stato proprio in Campania e Puglia, regioni con un enorme numero di liste civiche, in particolare a sinistra, che si sono presentate, nonchè con il maggior elettorato pentastellato, che vi sono stati i maggiori errori, ci fa pensare che forse la ragione delle discrepanze sta in questioni locali, della buona capacità di attrazione sul territorio di De Luca e Emiliano, politici di lungo corso, e del travaso di voti dal Movimento 5 Stelle verso di loro.
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