Come cambia la Quota 100 nel 2022: età di pensionamento e requisiti
Il Presidente del Consiglio Conte ha definitivamente escluso il rinnovo di Quota 100 durante un suo recente intervento al Festival dell’Economia di Trento. Il governo prepara la riforma del sistema previdenziale: si comincia dallo studio di un nuovo metodo di pensionamento anticipato così da evitare il tanto temuto “effetto scalone”.
Quota 100: cambia l’età di uscita anticipata
L’addio a Quota 100 alla scadenza prefissata per la misura sperimentale al 31 dicembre 2021 è ormai certo. D’altra parte, adesso al governo tocca mettersi al lavoro per evitare il temuto “effetto scalone”: senza la forma di pensionamento anticipato, la generalità dei lavoratori italiani potrà uscire dal lavoro soltanto una volta maturati i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia; in pratica, si potrà smettere di lavorare soltanto a 67 anni.
L’ipotesi che più sta prendendo corpo negli ultimi tempi consiste nell’introduzione della cosiddetta Quota 102: requisiti per andare in pensione a quel punto il raggiungimento sempre di 38 anni di contributi ma 64 invece che 62 anni di età. L’idea è quella di prevedere anche una penalizzazione sull’assegno e, in particolare, del 3% della quota del trattamento calcolata con sistema contributivo. In tal maniera si andrebbero a favorire i lavoratori più anziani che rientrano per la stragrande maggioranza nel sistema misto, ossia con l’assegno calcolato in base al metodo retributivo fino al 1995 e in base a quello contributivo a partire dal 1996.
Nel 2022 esordio per Quota 98
Diametralmente alla sostituzione sostanziale di Quota 100 con Quota 102, tramontata la possibilità di vedere in campo Quota 41, si introdurrebbe anche una forma di pensionamento anticipato dedicata a chi svolge lavori “usuranti”. A Operai, gruisti, ferrovieri, operatori ecologici e marittimi, facchini ma anche a insegnanti della scuola primaria e a chi svolge una professione sanitaria potrebbe quindi essere data la possibilità di andare in pensione con soli 36 anni di contributi e al raggiungimento dei 62 anni di età. Per chi va in pensione con Quota 98 dovrebbero essere previste penalizzazioni minime, o addirittura nulle, sull’assegno.
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