Proroga stato di emergenza probabile fino a gennaio: le novità
Per frenare il balzo dei contagi, la direzione pare proprio quella della proroga dello stato di emergenza, dichiarato lo scorso 31 gennaio in conseguenza del rischio sanitario legato all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19). Si pensa ad un allungamento del periodo in questione fino al prossimo 31 gennaio 2021: un anno esatto dunque dalla sua prima dichiarazione. D’altronde la situazione dei contagi da coronavirus nel nostro paese presenta oggi numeri in risalita, tanto da giustificare una nuova decisione da parte dell’Esecutivo. Vediamo allora più nel dettaglio che quali potrebbero essere le novità dei prossimi giorni.
Proroga stato di emergenza: i prossimi passi
L’avvicinarsi dei mesi freddi e dunque a maggior rischio di diffusione di virus e infezioni, insieme con i dati non incoraggianti, relativi alla situazione contagi negli altri paesi europei, giustificano – come accennato – un nuovo intervento del Governo, e ciò anche alla luce del parere favorevole reso dal Comitato tecnico scientifico.
Oggi stesso, 5 ottobre, il Consiglio dei Ministri discuterà infatti del nuovo provvedimento, relativo alla proroga dello stato di emergenza, che sarà in seguito illustrato in Parlamento dal Ministro della Salute Roberto Speranza. La conferma delle attuali misure, già prorogate lo scorso luglio fino al 15 ottobre, consentirebbe di continuare ad utilizzare uno strumento veloce per attuare prontamente misure di prevenzione e contenimento della diffusione del covid-19.
Chiarificatrici – sotto questo aspetto – sono state le parole utilizzate dal Premier Giuseppe Conte che ha reso nota l’intenzione dell’Esecutivo di andare “in Parlamento a proporre la proroga dello stato di emergenza ragionevolmente fino alla fine di gennaio 2021“. Sarà il ministro della Salute Roberto Speranza, martedì 6 ottobre, a illustrare al Parlamento la situazione e la scelta del governo sulla ulteriore proroga dello stato di emergenza. Essendo tecnicamente delle comunicazioni, potranno aversi votazioni su possibili risoluzioni che saranno presentate. In termini pratici, sarà dunque il Parlamento a dare l’ok – oppure no – alla proroga dei ‘poteri speciali’.
Il ministro dunque dettaglierà alle Camere le misure che il governo vuole confermare fino a fine gennaio 2021, con una proroga di quanto già attivato; ma non si escludono novità e nuove scelte, regole e limiti per contenere i rischi di contagio.
Stato di emergenza: cos’è in breve
Ricordiamo altresì che la proroga dello stato di emergenza si colloca nel quadro normativo di cui al decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 – ossia il Codice della protezione civile – il quale all’art. 7 (“Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile“), lettera C prevede che “gli eventi emergenziali di protezione civile sono “emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo“.
In sintesi, la scelta di adottare – con provvedimento ad hoc – lo stato d’emergenza, conferisce al governo e alla Protezione civile i cosiddetti ‘poteri straordinari’ o ‘speciali’. E, per l’attuazione degli interventi, si opera con deroga verso ogni disposizione vigente, ma pur sempre nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico.
Con lo stato di emergenza “attivo”, è possibile infatti istituire le cosiddette “zone rosse“, con divieti rigidi e controlli delle forze dell’ordine. Ma non solo: permangono il Comitato tecnico scientifico e il coordinamento attribuito alla Protezione Civile e non vengono meno i poteri straordinari dati ai soggetti attuatori, ovvero generalmente i presidenti di Regione. Inoltre, in tale situazione sarà possibile continuare a provvedere alle misure straordinarie per la scuola.
In tema di proroga dello stato di emergenza, dobbiamo altresì rimarcare che la durata totale non può oltrepassare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi (art. 24 comma 3 del Codice della protezione civile).
Concludendo, la fase parlamentare – nella quale di fatto si deciderà o meno per la proroga stato di emergenza – si è rivelata doverosa, anche e soprattutto in ragione della polemica dei mesi scorsi, in materia dei poteri del governo e del presidente del Consiglio, che durante la fase emergenziale avevano deciso per la limitazione delle libertà personali, tramite Dpcm, e senza l’esame del Parlamento. Ecco dunque la necessità di riattribuire al Parlamento un ruolo ‘centrale; infatti nelle norme anti-coronavirus si trova scritto che “Il Presidente del Consiglio o un Ministro da lui delegato illustra preventivamente alle Camere il contenuto dei provvedimenti da adottare, al fine di tenere conto degli eventuali indirizzi dalle stesse formulati. Ove ciò non sia possibile, per ragioni di urgenza connesse alla natura delle misure da adottare, riferisce alle Camere entro 15 giorni”. Non resta – a questo punto – che aspettare gli esiti della fase parlamentare, in merito all’esame della possibile proroga stato di emergenza.
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