Obbligo vaccino antinfluenzale: il Tar Lazio lo ha negato. Ecco perchè

Pubblicato il 7 Ottobre 2020 alle 11:38 Autore: Claudio Garau
Obbligo vaccino antinfluenzale: il Tar Lazio lo ha negato. Ecco perchè

Obbligo vaccino antinfluenzale: il Tar Lazio lo ha negato. Ecco perchè

E’ di questi giorni la notizia per la quale il TAR Lazio ha annullato – con sentenza – l’ordinanza della Regione Lazio, che aveva stabilito l’obbligo vaccino antinfluenzale per over 65 e operatori sanitari. Con una decisione giudiziaria sono stati pertanto bloccati gli effetti di quanto disposto con intervento dell’ente locale. Vediamo allora quali sono state le ragioni di tale orientamento del tribunale amministrativo.

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Obbligo vaccino antinfluenzale: su che cosa è intervenuto il TAR Lazio

Più nel dettaglio, il TAR Lazio ha stabilito che le regole anti-covid non permettono che siano le Regioni a decidere in merito all’obbligo vaccino antinfluenzale. In termini pratici, ciò significa che la materia è e resta di competenza dello Stato. La sentenza n. 10048/2020 ha dunque annullato gli effetti dell’ordinanza con la quale la Regione Lazio aveva previsto l‘obbligo della vaccinazione antinfluenzale stagionale per tutte le persone over 65 ed anche per tutto il personale sanitario e sociosanitario operante in ambito regionale. Nel primo caso, non rispettare l’obbligo avrebbe fatto scattare – in base a quanto disposto dall’ordinanza – il divieto di frequentare luoghi di probabile assembramento; nel secondo caso, invece, sarebbe scattato il divieto di accesso ai rispettivi luoghi di lavoro.

In concreto, il TAR Lazio ha accolto le doglianze dell’associazione Codici che si era con fermezza opposta all’ordinanza regionale dello scorso 17 aprile con la quale il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha deciso “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19“. Nella fattispecie, i ricorrenti hanno segnalato l‘incompetenza della Regione, che avrebbe posto in essere l’individuazione delle vaccinazioni obbligatorie, senza tener conto che si tratta, invece, di argomento riservato alla competenza esclusiva dello Stato e delle sue leggi.

Il contributo della giurisprudenza sul tema

Il tribunale amministrativo del Lazio ha peraltro fatto riferimento, per giungere alle dette conclusioni, a quanto stabilito con due sentenze recenti del TAR Calabria (n. 1462 del 15 settembre 2020) e del TAR Palermo (n. 1952 del 25 settembre 2020): la tesi ribadita è insomma quella della competenza statale in materia di obbligo vaccino antinfluenzale. Ciò in quanto la vaccinazione obbligatoria, essendo trattamento sanitario da imporre a ciascun cittadino, non può che essere incluso – in quanto tale – nell’ambito della sfera di attribuzione del potere centrale.

Se è vero infatti che la legislazione emergenziale anti-coronavirus, consente alle regioni di introdurre misure più rigide e restrittive rispetto a quelle disposte dallo Stato, è altrettanto vero che ciò accade esclusivamente entro il perimetro di settori ed aree appositamente individuate e comunque incluse nella competenza loro concessa in Costituzione (ad esempio, sono ammessi provvedimenti regionali in tema di chiusura strade, interventi su fiere e eventi culturali, sportivi e religiosi, trasporti, servizi scolastici). Ma tra le materie su cui risultano competenti le Regioni, secondo l’interpretazione del TAR Lazio, non può annoverarsi anche quella relativa all’obbligo vaccino antinfluenzale.

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Concludendo – ed in sintesi – risulta evidente agli occhi dei giudici del Tribunale amministrativo come la Regione Lazio abbia anticipato un provvedimento di competenza dello Stato e sia andata anzi oltre la sfera dei propri poteri. D’altronde, anche la Corte Costituzionale – con la sentenza n. 5 del 2018 – ha stabilito che la vaccinazione obbligatoria è argomento legato alla sola competenza statale e che la linea di demarcazione tra tra trattamenti obbligatori e non obbligatori (o raccomandati, come nel caso dei vaccini), attiene ai principi fondamentali della materia “tutela della salute”. Deve dunque essere lo Stato, con propri autonomi provvedimenti, a disporre in merito all’obbligo vaccino antinfluenzale, anche nella finalità di garantire “misure omogenee su tutto il territorio nazionale“.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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