La tecnologia ormai domina le nostre vite. Internet è uno strumento indispensabile nella vita quotidiana, e da semplice strumento di lavoro e svago è entrato anche nelle nostre camere da letto, dove le perversioni più bizzarre ne hanno fatto buon uso. Le telefonate erotiche sono diventate video, i fumetti spinti sono diventati filmati in 3D in prima persona.
Quello che noi in Europa ancora non abbiamo scoperto, però, è che negli USA si sta diffondendo una nuova branca della tecnologia: si chiama teledildonics.
In un paese dove il quoziente intellettivo è espatriato, è logico sentire il bisogno di sovracompensare con tutto ciò che contiene la parola smart. Se su Google provate a scrivere il nome di un qualunque oggetto preceduto dalla parola “smart”, troverete la sua versione collegata a Internet. Lo chiamano Internet of Things.
Al mondo esistono le cinture di castità per uomini
Il motivo per cui indossarla mi sfugge; forse la moglie ha paura il marito la tradisca quando dice di andare alle riunioni, e forse esistono uomini che invece di divorziare lo indossano. Forse uno è uno psicopatico e la indossa di sua sponte perché ha paura di compiere dei reati o degli errori. Forse qualcuno sa quanto le donne siano creature infide che, appena ti distrai un attimo, ti rubano la verginità.
Sia come sia, ne esiste la versione smart.
E qui iniziano i problemi.
“Qiui: love heart, love hurt” è un motto azzeccato, mentre la definizione “Fancy, creative, practical” già meno. Questo modello di cazzaforte 2.0 ha un funzionamento semplice: si infilano i testicoli nel cerchio d’acciaio rinforzato, si depone lo sputafigli nella cassa e si chiude. A quel punto si può aprire solo tramite un’app che invia anche la posizione GPS. Il partner quindi sa esattamente dove si trova lo scroto della persona che ama e se non la sta usando a scopo d’intrattenimento.
Negli USA la cazzaforte viene acquistata in massa
Purtroppo, come qualsiasi ordigno dell’IoT, mostra un difetto: si blocca per sempre. Il sito della casa produttrice viene inondato di telefonate ed email disperate di donne che hanno appena reso il proprio partner un castrato in pectore; dopo qualche risposta vaga, suggerimenti di aggiornamento e di spegnere e riaccendere, le mail finiscono senza risposta. L’unico modo per liberarsi è in stile Grande guerra: o un tronchesi in titanio braccio 60, o una smerigliatrice, o una fiamma ossidrica.
Non è tutto, perché ci sono anche gli hacker. Tramite falle di sicurezza grandi come grattacieli, nel 2020 è possibile un tredicenne moldavo possa hackerare la cintura di castità e mandarti una mail dicendo che se vuoi riavere il tuo apparato riproduttivo, devi versare soldi. Il problema, racconta The Verge, si era già visto con gli smart dildo: inviavano filmati sia al diretto/a interessato/a che a XI Jinping e al suo staff. Poi si era visto con lo smart butt plug, un attrezzo la cui vibrazione è controllabile in remoto. Una volta si mandavano messaggi teneri, oggi una vibrazione anale. Bzzzzt, ti penso, tesoro.
Sull’Apple store e su Google play le recensioni sono pessime
«Ha smesso di funzionare dopo tre giorni e sono bloccato!» scrive qualcuno.
«Questo software è PERICOLOSO, non mettetevelo!»
«Ha smesso di funzionare dopo l’aggiornamento. È terrificante, calcolando cosa c’è in ballo, e sul sito non c’è nessuna spiegazione!»
«Il mio partner è bloccato! È ridicolo, e non c’è alcuna soluzione né risposta alle email. È pericoloso! Visto quello che controlla l’app, dev’essere affidabile!»
E per ognuna di quelle recensioni, pensare a quale dramma c’è dietro mi fa pensare che il 2020 è un anno che non cessa di stupire.