Compravendite immobiliari: i numeri della crisi e come uscirne

Pubblicato il 8 Ottobre 2020 alle 11:58 Autore: Claudio Garau
Compravendite immobiliari: i numeri della crisi e come uscirne

Compravendite immobiliari: i numeri della crisi e come uscirne

Come forse non pochi sapranno, anche tutto il settore delle compravendite immobiliari, a livello globale, sta registrando una notevole flessione degli affari, negli ultimi mesi. L’Italia non fa eccezione ed infatti i dati sulle vendite delle case ad inizio 2020 sono piuttosto nitidi: infatti, per quanto riguarda i mesi aprile-maggio-giugno, l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate ha individuato una diminuzione nelle compravendite immobiliari corrispondente a circa il 27,2%. Numeri che non possono essere trascurati, in ragione del fatto che il settore immobiliare ha sempre rappresentato un fertile terreno di transazioni ed affari. Qui di seguito vogliamo provare a fare qualche previsione per il futuro, cercando di capire se e come è possibile reagire a questa crisi.

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Compravendite immobiliari: il quadro più recente

I dati del citato Osservatorio non lasciano dubbi: le compravendite immobiliari, nel secondo trimestre di quest’anno, sono state infatti circa 43.000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. D’altronde, si tratta delle conseguenze prodotte dalla pandemia, cui è seguito il lockdown, che – da un lato – ha bloccato o rallentato numerose attività lavorative, comprese quelle del settore immobiliare, e – dall’altro – ha condotto non poche persone a mettere – almeno momentaneamente – da parte l’idea di comprare una nuova abitazione, preferendo magari risparmiare e conservare le proprie risorse economiche, in attesa di tempi migliori.

Nomisma, ovvero una importante società di consulenza che svolge attività di ricerca in ambito economico, ha infatti rilevato che tutto il mercato delle transazioni e compravendite immobiliari sarà in difficoltà per l’intero 2020. D’altronde, in un contesto come quello attuale, anche la richiesta di mutui alle banche diventa una questione più complessa, giacchè di questi tempi gli istituti di credito fanno ancora più attenzione, rispetto al passato, a erogare i mutui. Sono insomma più selettive e per un cliente non è oggi facile ottenere questo tipo di finanziamento. E ciò nonostante la sussistenza di tassi più vantaggiosi.

Le prospettive sul breve e lungo termine

La citata società di consulenza ha già ipotizzato tre possibili scenari diversi per quanto riguarda le previsioni a breve termine in materia di mutui per compravendite immobiliari, nel corso del secondo semestre 2020: potrà esservi un calo nell’erogazione almeno del 12,6%, oppure del 18%, oppure ancora del 24,3% se le cose dovessero andare molto peggio.

Sempre secondo le stime di Nomisma, le compravendite immobiliari dovrebbero subire un calo per una media di circa il 18%, ovvero una cifra totale attorno alle 494mila unità. In questo scenario, tuttavia, bisogna pur rimarcare che i prezzi degli immobili sono scesi negli ultimi tempi, e questa tendenza proseguirà almeno fino alla fine dell’anno.

Guardando ai prossimi anni, invece, vi potrebbe essere un positivo “rimbalzo” nel quinquennio 2021-2025: è previsa infatti una forte ripresa sul medio-lungo termine, sia per quanto attiene al numero di compravendite, sia per quanto riguarda i prezzi degli immobili. Secondo gli esperti, questi ultimi dovrebbero scendere ulteriormente nel 2021 (-4,2%), per poi tornare a crescere nel 2022 (-1,5%) e andare in positivo fino ad un +5,6% previsto per il 2025.

Quale soluzione per tornare ad investire sul mattone?

Si sa che il mattone – come l’oro – è sempre stato un bene rifugio, almeno per gli italiani. Ma in un delicato contesto come questo, come fare a far crescere nuovamente le compravendite immobiliari e, dunque, la mole di affari nel settore? Ebbene, la risposta, anche in questa materia, sta nella digitalizzazione dei servizi che, da una parte, è in grado di rendere più celere il contatto tra potenziale acquirente e venditore e, dall’altra, consente il pieno rispetto delle norme sanitarie sul distanziamento sociale.

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Digitalizzazione nel campo delle compravendite immobiliari significa non doversi recare in agenzia, ma anche poter sperimentare i tour virtuali – a qualsiasi orario e in qualsiasi luogo – all’interno delle abitazioni in vendita, grazie al proprio pc o smartphone e ad una connessione internet attiva. Ecco dunque che optare per chi si avvale di servizi digitali per vendere case appare una via per uscire più rapidamente dalla crisi del 2020, sfruttando tra l’altro anche il taglio dei costi di commissione. Non solo: il possibile compratore potrà incontrare digitalmente colui che vuole vendere, direttamente su schermo e la stessa firma del contratto immobiliare potrà avvenire secondo le modalità digitali. Ecco dunque un altro esempio di come la tecnologia è in grado di aiutare la collettività a compiere attività quotidiane, anche a distanza e sortendo gli identici effetti di una compravendita posta in essere “di persona”.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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