Detrazioni per reddito da lavoro con pensione, quando va rinnovata la rinuncia

Pubblicato il 21 Ottobre 2020 alle 15:04 Autore: Guglielmo Sano

L’Inps precisa che i contribuenti che vogliono rinunciare alle detrazioni di imposta Irpef devono inoltrare apposita richiesta. Ecco come

Detrazioni per reddito da lavoro con pensione, quando va rinnovata la rinuncia

Detrazioni per reddito da lavoro con pensione, quando va rinnovata la rinuncia

Un nuovo messaggio Inps precisa che i contribuenti che vogliono rinunciare, in misura totale o parziale, alle detrazioni di imposta Irpef o che desiderano l’applicazione dell’aliquota più elevata degli scaglioni di reddito annuo devono inoltrare apposita richiesta all’ente. Ecco come si deve presentare la dichiarazione.

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Detrazioni: presentare apposita richiesta per rinunciare

Con il messaggio 3772 del 19 ottobre 2020, l’Inps ha fornito le indicazioni operative per i pensionati che intendono rinunciare alle detrazioni di imposta Irpef e/o richiedere l’applicazione della maggiore aliquota. Precisando che la comunicazione in merito a rinuncia a applicazione deve essere data ogni anno, l’ente scrive che “le relative richieste possono essere inoltrate all’Istituto compilando l’apposita dichiarazione on line accedendo al servizio dedicato “Detrazioni fiscali – domanda e gestione” disponibile sul sito www.inps.it. Si comunica inoltre che, a partire dal 15 ottobre 2020, è possibile acquisire le suddette richieste anche per il periodo d’imposta 2021. Resta fermo che in assenza di esplicita comunicazione, l’Istituto, in qualità di sostituto d’imposta, procederà, ai sensi della normativa vigente, ad applicare le aliquote per scaglioni di reddito e a riconoscere le detrazioni d’imposta”.

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A cosa serve la comunicazione?

Non solo i lavoratori, anche i pensionati sono soggetti a tassazione Irpef: l’imposta detratta – come risultante dal cedolino – è calcolata dall’Inps in base al reddito presunto del beneficiario del trattamento previdenziale. Ora, di solito un pensionato non percepisce altri redditi soggetti a Irpef, a parte quello del proprio assegno previdenziale è chiaro; d’altra parte, che un pensionato abbia anche altre entrate non è neanche un’evenienza così rara: per questo motivo può essere utile comunicare al proprio sostituto d’imposta – l’Inps in questo caso – eventuali variazioni del reddito presunto. In tal modo si evitano indebiti conguagli sull’assegno o nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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