Pensioni ultime notizie: assegni dopo i 67 anni sono una beffa
Pensioni ultime notizie: assegni dopo i 67 anni sono una beffa
Pensioni ultime notizie: ricevere l’assegno pensionistico solo una volta che si sono raggiunti 67 anni di età anagrafica rappresenta una beffa bella e buona. Questo è il pensiero del sindacato della scuola Anief, che per voce del suo presidente Marcello Pacifico, lancia una voce di protesta. Le pensioni sono ancora al centro dell’attenzione pubblica: mentre la Legge di Bilancio 2021 conterrà solo alcune misure di rito (come le proroghe di Ape social e Opzione Donna), la concentrazione è spostata sul 2022, quando bisognerà attuare una riforma generale del sistema pensionistico (o quantomeno porre i primi tasselli) a iniziare dalla sostituzione di Quota 100.
Pensioni ultime notizie: uscire dal lavoro a 67 anni? Una beffa
Il rischio, se non si dovesse far nulla, sarebbe tornare agli schematismi della Legge Fornero e accedere dunque alla pensione ordinaria solo dopo aver raggiunto i 67 anni di età. “Per la scuola, dove l’età anagrafica media è abbondantemente sopra i 50 anni, l’adozione secca della Legge Fornero si trasformerebbe in una soluzione davvero ingiusta”, il commento di Pacifico riferito da Orizzonte Scuola.
Insegnante: un lavoro gravoso?
Quello dell’insegnante potrebbe essere definito un lavoro gravoso, in quanto provoca un “logorio psicologico” che peraltro è stato “provato scientificamente”, a causa delle “continue e non sempre facili relazioni” con le persone, tanto da elevare un rischio biologico rispetto ad altre professionalità. “A tutela della loro salute e sicurezza”, conclude il presidente Anief, “è bene collocare questo personale tra le categorie che svolgono lavori gravosi”. L’idea di estendere la platea dei lavoratori gravosi, effettivamente, esiste, ma ancora non è noto, al momento, se l’estensione avverrà a partire dal prossimo anno o bisognerà comunque attendere oltre (e non si sa neppure se quella degli insegnanti sarà una categoria inclusa).
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