Centri commerciali chiusi per Covid: ecco dove c’è il divieto
Centri commerciali chiusi per Covid: in Italia governo e regioni cercano di evitare a tutti i costi il lockdown imponendo misure restrittive sul territorio, a volte anche a discapito dell’economia. È il caso, ad esempio, di Lombardia e Piemonte, che hanno deciso di tenere chiusi i centri commerciali per il weekend, momento della settimana di maggior afflusso come prevedibile. L’obiettivo è quello di contenere il più possibile la diffusione del contagio ed evitare così gli assembramenti nei luoghi di maggior afflusso (e ritrovo).
Centri commerciali chiusi in Lombardia: l’ordinanza
“Nelle giornate di sabato e domenica è disposta la chiusura delle grandi strutture di vendita nonché degli esercizi commerciali al dettaglio presenti all’interno dei centri commerciali. La disposizione di cui al precedente periodo non si applica alla vendita di generi alimentari, alimenti e prodotti per animali domestici, prodotti cosmetici e per l’igiene personale, per l’igiene della casa, piante e fiori e relativi prodotti accessori, nonché alle farmacie, alle parafarmacie, alle tabaccherie e rivendite di monopoli”. È quanto si legge nella nuova ordinanza della Regione Lombardia, che va a istituire anche il coprifuoco a partire dal 22 ottobre e fino al 13 novembre (dalle ore 23 alle ore 5).
Centri commerciali chiusi in Piemonte nel weekend: ecco perché
Centri commerciali chiusi il weekend anche in Piemonte: a dare l’annuncio il presidente della Regione Alberto Cirio, vista la recente impennata dei contagi. Non ci sarà invece alcuna ordinanza in merito al coprifuoco. A chiarire in merito ci ha pensato la stessa Regione Piemonte in una nota diffusa nella serata di ieri. “In merito alla notizia riportata da un’agenzia che darebbe imminente in Piemonte l’introduzione del coprifuoco, si precisa che la Regione Piemonte non ha in programma nessuna ordinanza in tal senso. Le misure attualmente in vigore sono state assunte ieri sera con le ultime ordinanze che prevedono misure rigorose, ma chirurgiche per colpire laddove l’assembramento è reale”. Si parla dunque di “trasporto scolastico” e di “aree dei grandi centri commerciali”. Non sarà pertanto un blocco generalizzato, bensì “mirato e integrato poi dai sindaci laddove necessario”. Non sono escluse ulteriori restrizioni in seguito, a seconda dell’andamento del quadro epidemiologico.
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