Cosa cambia col nuovo Dpcm per feste a casa e ospiti. Le disposizioni

Nel nuovo Dpcm si esprime una “forte raccomandazione” e non un vero e proprio vero divieto alle riunioni nelle abitazioni private

Mascherine

Cosa cambia col nuovo Dpcm per feste a casa e ospiti. Le disposizioni

Nel nuovo Dpcm si esprime una “forte raccomandazione” e non un vero e proprio vero divieto alle riunioni nelle abitazioni private. Cosa si vuole sconsigliare ai cittadini italiani nello specifico? Qualche considerazione sul testo dell’ultimo decreto sull’epidemia.

Nuovo Dpcm: divieto o “forte raccomandazione”?

Prima di prendere in considerazione il nuovo Dpcm, per capire meglio di cosa si parla bisogna prendere in considerazione un altro documento, il decreto del 13 ottobre nel quale si sconsigliava ai cittadini italiani di evitare le riunioni casalinghe con più di 6 persone non conviventi: “Con riferimento alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei” si leggeva nel testo del provvedimento. Dunque, nessun divieto di fatto ad organizzare feste private, cene o così via ma, appunto, una forte “raccomandazione”.

Nel nuovo Dpcm licenziato il 24 ottobre, invece, il limite di sei persone seppur non imposto ma raccomandato è sparito: quindi, è stato sostituito da una nuova raccomandazione, più restrittiva: “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”. Anche qui, però, dal punto di vista strettamente normativo non si può parlare di un vero e proprio divieto; più che altro dal governo si sconsiglia di far entrare persone non conviventi in casa se non per motivi improrogabili (e comunque facendogli indossare la mascherina).

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Le regole in vigore per feste a casa e ospiti

In pratica, non c’è nessuna disposizione operativa nel nuovo Dpcm riguardo a feste in casa, cene, riunioni etc.., nel senso che viene lasciata agli italiani la possibilità di agire con “buon senso” rispetto a quello che in linea di massima è solo un “consiglio” da parte del governo (non si ha notizia di precedenti del genere nella giurisprudenza italiana). Dunque, testi normativi alla mano, all’interno della propria abitazione si può, per dirla in breve, far quello che si vuole senza rischiare multe o sanzioni.

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