Gigi Proietti è morto: malattia e causa morte. Quanti anni aveva
Gigi Proietti è morto: malattia e causa morte. Quanti anni aveva
Gigi Proietti è morto nella notte di lunedì 2 novembre. E forse ci avrebbe riso e fatto ridere sopra sul fatto che se n’è andato non solo nel giorno del suo 80° compleanno (è nato il 2 novembre 1940), ma anche nel giorno dei morti. L’attore romano era ricoverato da diversi giorni in una clinica privata della capitale per problemi di cuore e la notizia non era stata fatta trapelare. Nella giornata di domenica 1° novembre, però, le sue condizioni di salute si sono aggravate. Si è spento nella notte, lasciando la compagna Sagitta Alter e le figlie Susanna e Carlotta.
Gigi Proietti è morto: una vita tra cinema, tv e teatro
Il mattatore romano non stava certo pensando di terminare la sua carriera e nella scorsa primavera aveva diversi progetti teatrali per l’estate, in qualità di regista. Ma oltre al teatro in molti ricordano le sue straordinarie performance recitative al cinema e in televisione, arricchendo una galleria di personaggi e maschere immortali, come ad esempio il Mandrake di Steno. È stato anche doppiatore, prestando la voce a personaggi come Kirk Douglas, Marlon Brando e Gregory Peck, senza dimenticare il Genio del disneyano Aladino. E pensare che aveva iniziato studiando legge all’università, salvo poi approdare quasi per caso al Centro Universitario Teatrale de La Sapienza. Il suo maestro? Giancarlo Cobelli.
Grandissimo interprete e maestro nel raccontare le barzellette, aveva interpretato il personaggio di Mangiafuoco nell’ultimo Pinocchio di Garrone, mentre in televisione lo si ricorda soprattutto per Il Maresciallo Rocca. Ma il teatro era l’apice del suo mondo: aveva ceduto a malincuore e non senza polemiche il Brancaccio a Maurizio Costanzo Show e nel 2003 aveva deciso di omaggiare Shakespeare realizzando un Globe Theatre a Villa Borghese.
La sua scomparsa lascia un tremendo vuoto nel mondo dello spettacolo italiano. Oggi, in circolazione, ci sono alcuni suoi eredi di molti dei quali è stato maestro (uno su tutti: Enrico Brignano), ma nessuno potrà ovviamente replicarne quell’unicità che lo ha reso uno dei migliori one man show che l’Italia abbia mai avuto.
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