Pensioni ultime notizie: uscita a 60 anni e quiescenza. Come funziona
Pensioni ultime notizie: per andare in pensione occorre rispettare determinati requisiti. Questi possono riguardare l’età anagrafica, l’età contributiva, oppure entrambi (come nel caso di Quota 100, che richiede almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi, ma che scadrà il 31 dicembre 2021). Ora, considerando tutte le possibili via d’uscita, è consentito andare in pensione con 60 anni di età?
Pensioni ultime notizie: come uscire a 60 anni
Andiamo subito a rispondere alla domanda oggetto di questo titolo: è possibile andare in pensione con 60 anni di età? No, a meno che non rispetti il requisito contributivo per la pensione anticipata, che per ora risponde a 42 anni di contributi e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni di contributi e 10 mesi per le donne. Si potrebbe anche uscire in anticipo con Quota 41 precoci, ma bisogna soddisfare alcuni requisiti, come ad esempio il versamento di 1 anno contributivo prima del compimento del 19° anno di età.
Dopo Quota 100 cosa ci attende?
Quota 100 terminerà il 31 dicembre 2021, quindi chi ha 60 anni di età quest’anno e 61 anni nel 2021, non potrà accedere comunque a Quota 100, visto non si raggiungerebbero i 62 anni di età in tempo. Tuttavia la Quota 100 sarà sostituita da un’altra misura flessibile, ma con possibile penalizzazione. Plausibile che questa misura si concretizzi dal 1° gennaio 2022, ma sarà comunque più penalizzante sotto l’aspetto economico dell’attuale Quota 100.
Opzione Donna
Mentre nel 2021 vedremo prevalentemente proroghe di misure già in atto, come Opzione Donna e Ape Social. A tal proposito, Opzione Donna prevede il pensionamento anticipato per le lavoratrici dipendenti che hanno compiuto 58 anni di età (59 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi. Inoltre occorre aver cessato il rapporto di lavoro per fare domanda (per le lavoratrici dipendenti). Tutto questo dovrà essere fatto entro l’anno in corso per poter accedere al pensionamento nel 2021.
Resta da ricordare che è prevista una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome. Questo è il lasso di tempo che intercorre tra l’ottenimento del diritto e la percezione dell’assegno.
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