Elezioni USA, rispetto al 2016 Biden guadagna tra giovani, anziani, bianchi, Trump tra i 30enni e le minoranze
Le elezioni USA stanno per avere il loro epilogo, ancora non si sa se avverrà in modo classico o nei tribunali, ma lo sapremo presto.
Quello che è ugualmente importante e interessante è osservare come è cambiato l’elettorato americano rispetto alle elezioni del 2016. E quello che emerge, e forse è anche un po’ sorprendente, è che c’è una sorta di riallineamento, di movimento verso una riduzione delle disuguaglianze a livello razziale, di età, di genere.
Ovvero a parte alcune eccezioni nel segmento dove prima i democratici stravincevano ora vincono un po’ meno e viceversa laddove prevalevano di molto i repubblicani ora il divario è minore.
Innanzitutto a livello di genere, dove il vantaggio tra gli uomini di Trump secondo gli exit polls della CNN si restringe a un punto. Era di 11 4 anni fa. Mentre tra le donne rimane indietro di 13 punti.
Tuttavia proprio tra coloro tra cui i democratici trionfavano nel 2016 ora il vantaggio, seppur sempre largo, si riduce leggermente. Anche tra le donne, appunto. Ad esempio tra quelle nere si passa da un +90% a un +89% mentre tra le ispaniche scende da un +44% a un +42%. Al contrario Trump recupera tra le donne bianche. Queste avevano dato al presidente l’8% in più di Clinton nel 2016, e ora invece l’11% più che a Biden.
Invece passa da +31% a +18% il vantaggio repubblicano presso gli uomini bianchi. Ma gli altri uomini, quelli neri e ispanici, si avvicinano a Trump. Che tra essi perde sempre, ma con un gap inferiore, che passa da 69 a 62 punti nel caso dei neri e da 31 a 25 in quello degli ispanici.
Probabilmente Trump raccoglie in queste ultime elezioni USA i dividendi del miglioramento dell’economia che ha premiato in particolare a livello occupazionale le minoranze, che allo stesso tempo sono anche le più colpite dai vari lockdown per il Covid cui il presidente si è sempre opposto.
Elezioni USA, Trump meglio tra le donne laureate
Non a caso è il segmento di età in cui l’economia e il lavoro contano di più, quello tra i 30 e i 44 anni, l’unico in cui i democratici diminuiscono il proprio vantaggio, dal 10% al 7%. Tra i più anziani invece Trump passa da un +7% a un +3%, tra i 45-64enni da un +8% a un -1%, e tra i giovani con meno di 30 anni, già democratici, vi è uno dei pochi casi di allargamento di un divario già largo, con Biden che vincerebbe del 27%, mentre Clinton era prevalsa del 19%
L’impressione è che in queste elezioni USA da un lato più neri e ispanici abbiano votato il presidente per motivi economici e in particolare più uomini anche probabilmente per una maggiore adesione sulle questioni sociali ed etiche, essendo le minoranze più socialmente conservatrici, dall’altro molti bianchi moderati dei sobborghi, in particolare anziani, si sono sentiti più rassicurati dalla figura di Biden che da quella divisiva della Clinton.
Se inseriamo l’istruzione come parametro osserviamo infine che Trump guadagna tra le donne laureate bianche, andando addirittura in vantaggio tra queste, mentre perde tra quelle senza titolo universitario, anche se continua a prevalere tra queste del 21%. Sono dati coerenti con un miglioramento dei democratici tra gli anziani, spesso meno istruiti, e un peggioramento tra i 30 enni, tra cui vi sono più laureati.
Tra gli uomini bianchi invece Biden fa meglio di Clinton alle elezioni USA del 2016 sia tra i laureati, tra cui passa in vantaggio, che tra quelli meno istruiti, anche se qui continua a prevalere di molto Trump.
Anche il recupero di Trump tra le minoranze poi è piuttosto omogeneo tra più e meno istruiti, anche se qui i divari rimangono enormi.
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