Pensioni ultime notizie: torna la Legge Fornero? I rischi
Pensioni ultime notizie: torna la Legge Fornero? I rischi
Pensioni ultime notizie: torna la legge Fornero? È una domanda che ultimamente si stanno ponendo diversi pensionandi, stuzzicati da un determinato schieramento politico. Tuttavia c’è da precisare una cosa: in questa domanda, c’è un errore di fondo. La Legge Fornero, infatti, non è mai andata via. Quota 100 è stata solo un “intruso”, che ha permesso a chi avesse raggiunto almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi nel triennio 2019-2021 di andare in pensione prima e senza troppe penalizzazioni (semplicemente, chi versava meno contributi, avrebbe percepito di conseguenza un importo minore, com’è naturale che sia). Nulla a che vedere con ciò che potrebbe avvenire a partire dal 1° gennaio 2022, quando Quota 100 non esisterà più e al suo posto potrebbe trovare spazio una nuova misura di flessibilità in uscita, ma con penalizzazione.
Pensioni ultime notizie: Legge Fornero torna? In realtà non se n’è mai andata
L’obiettivo prioritario del governo è ridurre la spesa pensionistica, non certo aumentarla. Quindi via Quota 41 per tutti e via anche misure simili a Quota 100. Mentre nel 2021 ci saranno le proroghe di Ape social e Opzione Donna, nel 2022 potrebbe esserci una nuova misura che consentirà il pensionamento anticipato, ma con penalità. La legge Fornero, quella, non se n’è mai andata via. E mai se ne andrà. Al massimo sono state trovate delle misure di flessibilità, che potessero consentire di uscire prima. Ma la spesa pensionistica è elevata e la Legge Fornero è stata introdotta nel 2012 proprio per evitare che aumentasse, anche e soprattutto a lungo termine.
Dovrebbe restare in vigore il congelamento dei requisiti di accesso al pensionamento anticipato, fino al 2026. Ma quello delle pensioni delle attuali generazioni di lavoratori (i pensionati di domani) è un problema attuale di cui si comincia a parlare. Come ad esempio è stato fatto in questo articolo. Minori saranno le risorse per far sì che i lavoratori di oggi percepiscano una cifra simile a quella avuta dall’ultimo anno di carriera lavorativa.
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