Conto corrente: controlli Agenzia Entrate in corso. I redditi a rischio
Conto corrente sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate. L’emergenza sanitaria ha fatto slittare nel tempo alcune misure di controllo sui contribuenti, e in particolare su quelli non ancora pienamente in regola con il fisco. Ma questo stato di cose non poteva durare per sempre, e così i controlli dell’AdE sono ripartiti. Gli ultimi sono da ricondursi al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 6 novembre 2020. In questa comunicazione si promuove l’adempimento spontaneo nei riguardi di chi non è ancora in regola con i conti correnti e le attività finanziarie detenute all’estero e i redditi percepiti oltre i confini nazionali.
Conto corrente: Agenzia delle Entrate invia lettere, a chi sono rivolte
L’obiettivo, non c’è bisogno di dirlo, sono tutti quei redditi che risulterebbero imponibili e che sono invece fonte di anomalie “più rilevanti” in merito alle dichiarazioni reddituali, riferite per questo periodo all’anno di imposta 2017. Gli individui che riceveranno la comunicazione sono stati segnalati in base all’analisi dei dati forniti dalle amministrazioni finanziarie estere, che hanno seguito le direttive incluse nel Common Reporting Standard. Nella lettera di compliance si indicano le informazioni strette legate al contribuente, tra cui le sue generalità, l’anno d’imposta a cui si fa riferimento, il codice dell’atto e l’anomalia individuata. Ovviamente nella comunicazione è inclusa la spiegazione della modalità sulla regolarizzazione e sulle prove e il materiale documentabile da dimostrare per difendere la propria posizione.
I dati trasmessi alla Guardia di Finanza
I dati sono trasmessi anche alla Guardia di Finanza. In particolare la GdF viene al corrente dello Stato estero che ha trasmesso l’informazione, dell’istituto finanziario presso il quale è detenuto il conto corrente, del numero identificativo del conto, nonché dell’ammontare del saldo del conto e della valuta nella quale è espresso. Ultimi, ma non per importanza, gli importi dei pagamenti accreditati sul conto e la valuta degli stessi.
Cosa deve fare il contribuente per mettersi in regola
Per mettersi in regola i contribuenti che riceveranno la comunicazione potranno inviare all’Agenzia delle Entrate la documentazione necessaria che attesti e certifichi la regolarità della propria posizione, oppure effettuare il ravvedimento operoso, tramite dichiarazione dei redditi integrativa e versamento delle dovute imposte comprese di maggiorazione e sanzioni ridotte.
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